lunedì 23 maggio 2011

Votazioni di ballottaggio

GLI ELETTORI SCELGONO
IL LORO AMMINISTRATORE
Domenica 29 maggio e lunedì 30 maggio 2011 ci saranno le votazioni di ballottaggio per le Amministrative.
Il confronto politico – ha detto Giorgio Napolitano l’11 maggio 2011 al Palazzo del Quirinale nell’incontro con gli scolari per i 150 anni dell’Unità d’Italia – non deve essere una guerra continua. Occorre il rispetto reciproco tra le parti. L’Italia deve essere più serena, più sicura di sé, più consapevole delle grandi tradizioni che dobbiamo saper coltivare”.
La contesa elettorale si trasforma in “opposti estremismi" per le concezioni dei politici.
Silvio Berlusconi si schiera a Milano con il sindaco uscente Letizia Moratti: “Io credo che il candidato della sinistra “Pisapia” si vuol far passare per un moderato ma è una persona dal passato estremista. È stato in Rifondazione Comunista fino a pochi anni fa e ha come alleati tutti quelli dell’estrema sinistra e tutti quelli dei centri sociali che sono violenti e facinorosi”.
A Napoli il leader del PdL lancia la candidatura di Gianni Lettieri: “La sinistra ha rovinato l'immagine di Napoli nel mondo ma non prova vergogna”.
I risultati del primo turno :
Giuliano Pisapia ottiene il 48,1% a Milano e Letizia Moratti il 41,61%.
A Torino vince la sinistra di Piero Fassino con il 57%.
A Bologna vince il candidato di centrosinistra Virginio Merola.
A Napoli è previsto il ballottaggio tra il candidato dell’Idv, Luigi de Magistris e l'esponente del PdL Gianni Lettieri.
“Ha prevalso - commenta Berlusconi - la sinistra estrema.
Se gli elettori sostiene Pier Ferdinando Casini hanno premiato “Pisapia” a Milano e “de Magistris” a Napoli, bisogna capire la loro ragione politica. I milanesi non sono diventati tutti estremisti. È stato Berlusconi a dare alle elezioni un carattere politico nazionale. Il rispetto è dovuto anche all'intelligenza di chi ha votato per noi e lo ha fatto per investire sul futuro. I nostri elettori sceglieranno in libertà la soluzione che sembra più positiva e meno negativa per la loro città”.
Il dato di Milano – sostiene Berlusconi – ci dice che i milanesi non hanno premiato né il Partito Democratico né il Terzo Polo: il risultato vero è che il PdL resta il primo partito in Italia e che l’alleanza Popolo della Libertà - Lega è l’unica in grado di esprimere un governo stabile e credibile. Vogliono trasformare Milano nella Stalingrado d’Italia”.
“Il presidente del Consiglio – afferma Rosy Bindi – in quanto tale non dovrebbe fare campagna elettorale per i candidati sindaci”.
Si assiste a uno scontro di sedicenti moderati nei confronti di avversari indicati come estremisti.
Silvio Berlusconi si considera un liberale e per lui la politica è al di sopra di tutto. Si tratta di fare solo ciò che è giusto. L’etica politica ha soltanto la responsabilità interna di conseguire la vittoria per gli uomini del proprio partito, utilizzando il potere della comunicazione attraverso qualsiasi mezzo mediatico.
Al popolo parlo io – ha detto Silvio per spiegare agli Italiani come sono andate realmente le cose”.
Il leader del PdL è convinto: “Dobbiamo vincere le elezioni le lezioni e ribaltare questo pasticcio a nostro favore”. Si tratta di mobilitare il popolo di centrodestra e convincere gli elettori indecisi.
Il premier fa politica, entra nel vivo della campagna delle Amministrative e spiega bene in televisione chi sono gli estremisti che non vogliono far vincere le elezioni ai moderati. Il capo del governo espone al popolo la sua versione dei fatti di Milano e di Napoli.
A Milano con la sinistra si “liberalizzerebbe la droga”, e si trasformerebbe la città in “zingaropoli”.
A Napoli de Magistris “è copertura del vecchio sistema di potere e di clientele”. I centri sociali appoggiano e "condizioneranno le scelte".
Il presidente del Consiglio promette meno tasse e “sanatorie” per l’edilizia a Napoli. Al leader della Lega è permesso di dire: “Dobbiamo portare i ministeri a Milano e penso ne arriveranno due ”.
Berlusconi ha voluto “politicizzare” il voto delle Amministrative nelle città più importanti come Torino, Milano, Bologna e Napoli.
L’apparizione contemporanea del premier in molte reti televisive mette in luce “l’arroganza” del politico.
Silvio Berlusconi è esponente del pensiero liberale, ritiene di essere stato eletto dal popolo secondo elezioni del popolo e intende governare per il popolo.
L’attuale politica democratica italiana concede apertura all’attività del presidente del Consiglio che vuole rimanere in carica fino alla fine della legislatura.
Berlusconi reagisce con la sua libertà e il suo slancio, guida i suoi candidati ad esprimersi in modo determinante.
Il capo del governo dovrebbe tener conto delle esigenze dei cittadini in quanto è il primo servitore del popolo.
I governanti e gli amministratori non dovrebbero perdere il contatto con il sentire reale del popolo e con le ue istanze. Si tratta di eliminare gli sprechi, risolvere il problema del precariato giovanile, promuovere la libertà di iniziativa dei cittadini, rispondere ai bisogni dei poveri e dei malati, far fronte alla mancanza di abitazioni per i giovani, garantire a un prezzo equo il gas, i carburanti, l’acqua, la raccolta dei rifiuti.
Le maggioranze democratiche non dovrebbero “comportarsi capricciosamente” e non dovrebbero far cadere le garanzie di autonomia delle persone.
La società civile è legata alla legge morale, cioè i semplici individui si ricollegano alla morale, alla eticità in quanto l’individuo è persona con una sua dignità. L'etica deve stare dentro la politica perché etica è fine della politica. La politica funziona se toglie gli ostacoli che il cittadino ha nella ricerca dell’appagamento dei suoi bisogni spirituali e materiali.
Lo Stato, avendo le sue radici nella società politica, è strumento del corpo politico in quanto è espressione al servizio dei cittadini e deve curarsi del bene pubblico, inteso come sicurezza, istruzione e universalità della legge.
L’attuale crescita degli indigenti, per la crisi economico-finanziaria e per la perdita dei posti di lavoro, evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale che deve essere affrontato ed eliminato dalle Amministrazioni governative e locali.
Quale candidato scegliere?
“Il nostro è un Paese che non cresce – sostiene Pier Ferdinando Casini – che produce più disoccupati, che taglia sul futuro dei nostri figli rappresentato da ricerca, scuola, innovazione. Ed è il Paese di una sinistra che non ragiona sui processi di trasformazione. Qui bisogna cambiare meccanismo: servono più flessibilità, più mobilità, più disponibilità e stipendi più alti”.
Il leader dell'Udc vuole essere il riferimento per tutti gli astensionisti e per coloro che vogliono uscire dal bipolarismo dei fallimenti della sinistra e di Berlusconi, cioè dal bipolarismo che produce ingovernabilità e non risolve alcun problema.
Gli amministratori delle città dovranno perseguire una politica che difende la persona e la società civile nei confronti delle pretese egemoniche dello Stato. Si tratta di favorire un’amministrazione che possa affrontare localmente la globalizzazione, la crisi economica finanziaria e l’immigrazione, cioè si tratta di instaurare un diverso rapporto tra persona e società civile, un diverso modo di concepire il lavoro.
I candidati devono dimostrare con i loro programmi di voler essere dei veri testimoni che manterranno la tensione morale nelle loro comunità, cioè degli amministratori che vogliono adempiere alla loro funzione di sindaci per ridestare i concittadini al senso dei loro compito, cioè al perseguimento del bene comune del bene comune della città che si riversa su tutte le persone senza distinzioni.
I collaboratori dei futuri sindaci dovranno vivere in comunione con i concittadini, cioè ascoltarli con fiducia e destandoli alle loro responsabilità, senza manipolare le loro coscienze. Si tratta di far valere una democrazia personalistica e comunitaria dove viene considerata importante la pubblica opinione, evitando di far intervenire politicamente soltanto gli esperti.

I sindaci dovranno dare alle città uno slancio dinamico in grado di vivificare i cuori di tutti i loro cittadini e le loro coscienze per una libertà solidale.

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