lunedì 8 febbraio 2010

La fiducia è riposta in Brunetta sindaco

AI CITTADINI VENEZIANI
LAVORO E FINANZIAMENTI

Renato Brunetta, acclamato il 15 novembre 2009 all’Hotel Russot di Mestre e votato all’unanimità l’11 gennaio dal coordinamento cittadino del Popolo della Libertà per le elezioni amministrative del 2010, è candidato sindaco a Venezia.
“È una personalità politica di primo piano – si legge il 20 gennaio in una nota dell’Ufficio di presidenza del PdL – e il presidente Silvio Berlusconi, a nome dell’intera coalizione, gli ha chiesto di accettare la candidatura. Brunetta è un veneziano autentico. La sua città subisce da anni un grave declino e merita finalmente una guida capace di valorizzare le enormi potenzialità”.
Si tratta di un economista, di un socialista che sta con Berlusconi perché crede nel lavoro e non sopporta le ingiustizie. “Sto con lui - sostiene il politico veneto - perché ha salvato l'Italia ed ha ridato voce e dignità a un popolo, cioè a tanti operai, tanti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, tanti professionisti, tanti pensionati, tante casalinghe, tanta gente per bene. Tanti fatti a favore del lavoro e delle famiglie”.
I Veneziani avranno il “vantaggio” di avere un sindaco che è anche ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione.
Il direttore di Confesercenti, Maurizio Franceschi, dice: “Quello che serve è un interlocutore serio per i commercianti, una squadra di assessori competenti e un programma chiaro che punti allo sviluppo di Venezia e soprattutto della sua terraferma”.
Per Brunetta sindaco la democrazia è trasparenza, cioè assumersi degli impegni, dar conto di quello che si è fatto giorno dopo giorno. È gentilezza e capacità di ascoltare, di parlare con la gente, al cuore della gente.
A Venezia, nella sede del Confartigianato, il segretario Gianni De Checchi accoglie il ministro ed afferma: “I piccoli imprenditori hanno voglia di cambiamento”. Il candidato sindaco distribuisce il programma elettorale ed afferma che il suo obiettivo è quello di arrivare a 50 mila nuovi posti di lavoro per i residenti, 25 miliardi di investimento con la vendita delle 10 mila case pubbliche e con la rimessa in moto della manutenzione. Gli interventi mirati in terraferma, nel centro storico e nell’ambito lagunare come il Mose, la Sublagunare, la Biennale, il rilancio della “creatività” produttiva, costituiranno una “miniera d'oro” per tutti i lavoratori.
Il Popolo della Libertà è una grande intuizione di Berlusconi che di fatto ha riunito tutti i politici per una “attività di governo riformista” che pone la persona al centro della sua attenzione.
Brunetta sindaco è l’uomo giusto, autorevole, sereno e determinato per Venezia, in grado di dar spazio al cattolicesimo liberale e popolare, al riformismo laico e socialista, al conservatorismo nazionale e comunitario, al federalismo liberale, per creare una città aperta a “chi viene in pace per lavorare”, cioè una città degli uomini, una "grande Venezia".
“Rispetto la Chiesa – afferma il ministro – sto da una parte sola, quella dei lavoratori e dei più deboli. Ognuno deve avere una abitazione di proprietà, per questo voglio che siano riscattate tutte le case pubbliche del Comune, reinvestendo in abitazioni per i più giovani”.
Il popolo dei cittadini veneziani darà fiducia a Brunetta.

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