martedì 18 dicembre 2007

La Pubblica Amministrazione non riconosce il ruolo trainante dei lavoratori autonomi

RIDOTTA PRODUTTIVITÀ E COMPETITIVITÀ
DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE

L’onorevole Antonio Mazzocchi, Presidente del Movimento dei Cristiano Riformisti, esalta il ruolo trainante della piccola e media impresa al Forum per la Nazione, aperto da Alleanza Nazionale il 15 dicembre c.a. al Centro Congressi Hotel Excelsior di Chianciano Terme.
“La destra – afferma l’oratore - non si può dimenticare della propria identità. Parlare dell’Italia significa parlare dei valori che il nostro elettorato ci vede testimoniare. Al centro della nostra azione c’è il valore della persona. Questo ci fa vedere un’Economia in libero mercato che non sia solo profitto ma ponga al centro il lavoratore della piccola e media industria”.
La politica “non va nell’indirizzo della piccola e media impresa” perché in questi anni sono state sempre più colpite da provvedimenti fiscali e creditizi da parte della Pubblica Amministrazione. La loro produttività e la loro competitività viene ridotta. Miglia di aziende sono costrette al fallimento giudiziario in un mondo globalizzato senza regole in cui le nazioni del Sud-Est asiatico hanno ottenuto grandi privilegi nelle esportazioni a danno dell’Europa e dell’Italia.
Il progetto del parlamentare è quello di costituire delle sinergie tra le imprese del Sud e quelle del Nord, cioè formare delle aggregazioni secondo le filiere commerciali e produttive che diano luogo ad un “Unicum” forte di fronte al Fisco. La sua idea è anche quella di porre sullo stesso piano il sistema corporativistico e le imprese, cioè applicare le stesse tutele normative e giuridiche nelle gare locali.
“La destra ha sempre portato avanti il discorso dei lavoratori autonomi – esclama l’esponente di AN – e questa testimonianza ci porta verso un elettorato che guarda con simpatia il sostegno dei valori che sono indispensabili per la persona e la famiglia”.
Il Manifesto programmatico del movimento dei Cristiano Riformisti progetta un’Italia nuova in cui vi sia una progressiva abolizione dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) a cominciare dai lavoratori autonomi, dagli artigiani, dai commercianti e dalle piccole imprese.
Una spinta allo sviluppo può essere realizzata con la riduzione delle aliquote Ires (imposta sul reddito delle società) finanziata con una razionalizzazione degli incentivi alle imprese.
I Riformisti vogliono privilegiare le giovani imprese e gli investimenti in tecnologia e ricerca con la progressiva sostituzione degli incentivi “a pioggia” per le imprese, ripristinando la legge Tremonti sulla detassazione degli utili reinvestiti, in modo da utilizzare la leva fiscale per incrementare lo sviluppo del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale.
Il loro progetto politico è quello di favorire nuove iniziative imprenditoriali e l’accesso per giovani e disoccupati con l’applicazione di una fiscalità differenziata nel Mezzogiorno, nelle aree depresse del Nord e nelle periferie metropolitane, trasformando gli incentivi e i fondi strutturali in riduzione fiscale.
La nuova società civile, auspicata dai Cristiano rifornisti, sarà quella in cui ogni persona, uomo o donna, potrà realizzarsi con l’aiuto di una politica più attenta ai suoi valori e ai suoi bisogni essenziali.

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