mercoledì 12 dicembre 2007

DIMENTICATI I VALORI DEGLI ITALIANI

L’IDENTITÀ DEL POPOLO È MINACCIATA

Il Movimento dei Cristiano Riformisti nasce dall’esigenza di creare un fronte cattolico davanti a un blocco laicista che ha voluto “decristianizzare” i valori del paese.
“Noi – afferma l’onorevole Antonio Mazzocchi, presidente del movimento – vogliamo riportare nella politica e nella società i valori che una cultura di sinistra ha azzerato. Ci troviamo di fronte a un relativismo culturale che vuol portare avanti un discorso contro la legge naturale. Il laicismo sta occupando la politica. I Cristiano Riformisti vogliono formare un’alleanza fra imprenditori, famiglie e lavoratori per far crescere questo paese”.
Il popolo cristiano non vuole negoziare quei valori che sono sempre stati alla base della vita degli Italiani. Ci sono alcuni valori assoluti come VITA, MORTE, FAMIGLIA che non si possono modificare col tempo.
“Assistiamo alla perdita dei valori di riferimento - sostiene l’avvocato Michele Sarno, vice presidente del movimento - ad una vera deflagrazione… I cattolici hanno il dovere di proporre con forza le loro radici, di porsi come interlocutori privilegiati di un processo di sviluppo in cui i giovani non si ispirino a falsi modelli. Si ha il dovere di trasferire il testimone dell’esistenza ai più giovani, dicendo che non dobbiamo essere paralizzati dalla paura del cambiamento”.
Il problema è il futuro degli Italiani, cioè se la società civile conserverà i valori cristiani, tramandati attraverso le generazioni. Si tratta di pensare la cultura del popolo, cioè se sarà rispettata l’eredità migliore della comunità civile in merito allo Stato di diritto, alla giustizia, alla solidarietà, alle libertà politiche, civili, sociali per tutte le persone.
Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l’amore della patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli uomini e le donne.
Insofferenza, disagio, protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata la loro esistenza sociale. Critiche e insoddisfazioni si elevano verso una classe politica che agisce senza tener conto dei beni primari che sono tutelati dal diritto delle comunità.
Un grido di allarme si eleva da tutti quelli che avvertono il diffondersi dell’idea che non esistono beni personali e morali non negoziabili, cioè sottratti alla regola della maggioranza che governa il paese.
Il modello naturale di famiglia, lo sviluppo della persona, il rispetto del soggetto umano non ancora nato, l’illiceità dell’aborto, l’illiceità dell’eutanasia, l’illiceità degli interventi genetici manipolati e non a scopo terapeutico costituiscono un complesso di beni in cui si esprime la dignità della persona umana dal concepimento sino alla morte naturale. Questi valori per i cristiani non si possono modificare col tempo.
L’intera società risulta indebolita perché è trascurata la famiglia che deve difendersi da sola di fronte a un potere pubblico che non riconosce ciò che le spetta di diritto. Il valore sociale della famiglia, basata sul matrimonio, viene confuso con le semplici convivenze tra cittadini. Le istituzioni politiche non stabiliscono una gerarchia per i sostegni e i riconoscimenti alle varie tipologie di convivenza.
La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella società perché è il perno di giunzione essenziale fra la persona, la società e lo Stato. Il suo carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua funzione da parte delle Istituzioni governative.
Prima dell’impegno per i diritti dell’uomo c’è quello per il diritto ad essere uomini, cioè ad essere considerate persone che tendono a conquistare la piena autosufficienza nella comunicazione e nell’amicizia con le altre persone.
Senza il collegamento ai valori della vita, gli stessi diritti dell’uomo perdono il loro vigore, cioè divengono semplici enunciati che possono essere revocati in qualsiasi momento.

0 commenti: