mercoledì 5 agosto 2015

Venezia codifica norme di sicurezza per i suoi dipendenti

UN'AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE
PER  COMBATTERE   LA   CORRUZIONE

La I Commissione Consiliare, presieduta dalla dott.ssa Monica Sambo (PD), si riunisce il 4 agosto 2015  alle ore 10.00 nella Sala Giunta Grande di Ca' Farsetti per la presentazione di atti programmatori, in materia di Anticorruzione e Trasparenza. Alla riunione sono stati invitati la dott.ssa Rita Carcò, Segretario Generale del Comune e responsabile della prevenzione della corruzione, il dott. Sapia Carlo Salvatore, dirigente del Settore Affari generali e Trasparenza e il dott. Franco Nicastro, responsabile Ufficio Trasparenza  ed esperto in materia di tutela dipendente che segnala illeciti.
Rita Carlò ha illustrato il "Piano triennale per la prevenzione della corruzione" (P.T.P.C.) redatto per le esigenze specifiche del territorio veneziano, ancora in fase di verifica e sperimentazione, che tiene conto delle linee guida dell'Autorità nazionale per l'anticorruzione (ANAC). Il sistema organico di prevenzione della corruzione, entrato in vigore con la legge 190 del 2012, prevede, fra le misure da adottare, l’introduzione nel nostro ordinamento di un sistema di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, detto "whistleblower" ( soffiatore nel fischietto). La procedura anti corruzione è stata introdotta dal dirigente comunale Sapia e delineata da Franco Nicastro.
Il “whistleblower” (soffiatore nel fischietto) è "il lavoratore che, durante l’attività lavorativa all’interno di un’azienda, rilevando una possibile  frode, un pericolo o un altro serio rischio che possa danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa reputazione dell’impresa/ente pubblico/fondazione, per questo decide di segnalarla. Si tratta di uno strumento legale – già collaudato da qualche anno, anche se con modalità diverse, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna - per informare tempestivamente eventuali tipologie di rischio: pericoli sul luogo di lavoro, frodi all`interno, ai danni o ad opera dell’organizzazione, danni ambientali, false comunicazioni sociali, negligenze mediche, illecite operazioni finanziarie, minacce alla salute, casi di corruzione o concussione e molti altri ancora. E’ evidente come i primi in grado di intuire o ravvisare eventuali anomalie all’interno di un`impresa, di un ente pubblico o di un`organizzazione no-profit sono spesso coloro che vi lavorano e che sono in una posizione privilegiata per segnalare queste irregolarità. La legge per l'istituto del "whistleblowing" offre  una tutela legale per i lavoratori che denunciano le irregolarità".
 Al responsabile della Prevenzione, dott.ssa Carcò spettano tutti i compiti legislativi attinenti alla attuazione del Piano Triennale della prevenzione della corruzione e all'espletamento della specifica attività, avvalendosi della struttura comunale predisposta.
L'opposizione ha espresso  apprezzamento per la pianificazione del sistema.
Particolare attenzione ha destato l'intervento della dott.ssa Elena La Rocca  del Movimento 5 Stelle e quello del capogruppo del movimento in Consiglio Comunale  avv.Davide Scano, soddisfatto per l'estensione del sistema anti corruzione anche alle Società Partecipate, di 2° e 3° grado, e alle Fondazioni.

Francesco Liparulo - Venezia

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