UN'AMMINISTRAZIONE
TRASPARENTE
PER COMBATTERE
LA CORRUZIONE
La I Commissione
Consiliare, presieduta dalla dott.ssa Monica Sambo (PD), si riunisce il 4
agosto 2015 alle ore 10.00 nella Sala
Giunta Grande di Ca' Farsetti per la presentazione di atti programmatori, in
materia di Anticorruzione e Trasparenza. Alla riunione sono stati invitati la
dott.ssa Rita Carcò, Segretario Generale del Comune e responsabile della
prevenzione della corruzione, il dott. Sapia
Carlo Salvatore, dirigente del Settore Affari generali e Trasparenza e il dott. Franco
Nicastro, responsabile
Ufficio Trasparenza ed esperto in
materia di tutela dipendente che segnala illeciti.
Rita Carlò ha
illustrato il "Piano triennale per la prevenzione della corruzione"
(P.T.P.C.) redatto per le esigenze specifiche del territorio veneziano, ancora
in fase di verifica e sperimentazione, che tiene conto delle linee guida
dell'Autorità nazionale per l'anticorruzione (ANAC). Il sistema organico di
prevenzione della corruzione, entrato in vigore con la legge 190 del 2012,
prevede, fra le misure da adottare, l’introduzione
nel nostro ordinamento di un sistema di tutela del dipendente pubblico
che segnala illeciti, detto "whistleblower" ( soffiatore nel fischietto). La
procedura anti corruzione è stata introdotta dal dirigente comunale Sapia e
delineata da Franco Nicastro.
Il “whistleblower”
(soffiatore nel fischietto) è "il lavoratore che, durante l’attività
lavorativa all’interno di un’azienda, rilevando una possibile frode, un pericolo o un altro serio rischio
che possa danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa reputazione
dell’impresa/ente pubblico/fondazione, per questo decide di segnalarla. Si
tratta di uno strumento legale – già collaudato da qualche anno, anche se con
modalità diverse, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna - per informare
tempestivamente eventuali tipologie di rischio: pericoli sul luogo di lavoro,
frodi all`interno, ai danni o ad opera dell’organizzazione, danni ambientali,
false comunicazioni sociali, negligenze mediche, illecite operazioni
finanziarie, minacce alla salute, casi di corruzione o concussione e molti
altri ancora. E’ evidente come i primi in grado di intuire o ravvisare
eventuali anomalie all’interno di un`impresa, di un ente pubblico o di
un`organizzazione no-profit sono spesso coloro che vi lavorano e che sono in
una posizione privilegiata per segnalare queste irregolarità. La legge per
l'istituto del "whistleblowing"
offre una tutela legale per i lavoratori
che denunciano le irregolarità".
L'opposizione ha
espresso apprezzamento per la
pianificazione del sistema.
Particolare
attenzione ha destato l'intervento della dott.ssa Elena La Rocca del Movimento 5 Stelle e quello del capogruppo del movimento in
Consiglio Comunale avv.Davide Scano, soddisfatto per l'estensione del sistema anti
corruzione anche alle Società Partecipate, di 2° e 3° grado, e alle Fondazioni.
Francesco Liparulo - Venezia
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