PENSIONATI E MONDO DELLA SCUOLA
CONTESTANO LE IMPOSIZIONI GOVERNATIVE
La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima
la mancata indicizzazione delle pensioni in vigore dal 2012. "Uno che
guida un Paese - ha detto Matteo Renzi su Rai1 in un intervento a
"L'Arena" - non può aver paura, va avanti ai cittadini e
dice:"questa è la legge, questa è la sentenza, questa è una
soluzione". Gli esclusi, oltre un milione di pensionati, non riceveranno
nulla.
Anche la Scuola: "Caro Premier - scrive la professoressa
Ada Fiore, candidata per le prossime Regionali in Puglia - la buona scuola
doveva essere un altro genere di lotta, ma sta diventando qualcosa che non
appartiene al mondo degli insegnanti e nemmeno al mondo della scuola. Una buona
scuola non è quella che crea scuole di serie A e di serie B".
Qual è il problema?
Oggi le social democrazie seguono il pensiero di Kelsen.
Lo Stato per Hans Kelsen, giurista tedesco nato nel 1881 a Praga,
naturalizzato americano e morto nel 1973 a Berkeley, è lo Stato normativo,
Stato del diritto come insieme di norme.
Nella democrazia, secondo lo scrittore, si dice: “L’état siamo noi”, cioè è la totalità
politica che forma la società civile e lo Stato.
Kelsen sostiene la democrazia esclusivamente procedurale.
La democrazia procedurale è intesa da tutti come insieme di regole che
stabiliscono chi è autorizzato a prendere le decisioni collettive e con quali
procedure. Questa procedura lascia impliciti i presupposti della
democrazia, come governo dal basso e suffragio universale, lascia impliciti i
valori e i fini ma lascia imprecisati i contenuti.
Le regole non stabiliscono il reale contenuto delle decisioni, cioè che cosa è giusto
e che cosa è insoddisfacente. Una democrazia procedurale sarebbe aperta
a ogni contenuto e comporta la neutralizzazione pubblica dei valori.
La democrazia procedurale entra in crisi quando nella società
circolano tensioni che lacerano le coscienze delle persone. Una democrazia
marcatamente procedurale finisce per attribuire riconoscimento ai poteri forti
di fatto.
I cittadini avendo codici di riferimento morale lontani non possono mettersi
d’accordo su cose fondamentali per cui c’è richiesta di procedure.
La Piazza pubblica ricorre a procedure, ciò che conta sono le procedure, cioè le
regole del gioco ci forniscono le regole. Tutti quelli che partecipano al gioco
seguono regole, così il gioco politico deve avere regole di procedura. Il
problema nasce quando il contenuto è lasciato fuori dalle regole del gioco.
Per Kelsen la legge è volontà attualmente dotata di potere nel senso che è il potere
vigente.
Il potere della legge, nel momento storico, può stabilire il diritto
positivo vigente.
Se la maggioranza che fa la legge non è vincolata da qualcosa di superiore
che la guida, allora può decidersi qualsiasi cosa.
La regola della maggioranza, il principio maggioritario non
assolutizzato, significa decidere senza la garanzia di contenuti. Con il relativismo
morale esistono nuclei indisponibili al confronto per alcuni diritti
fondamentali dell’uomo. C’è controversia nelle nostre società.
Nel pensiero politico contemporaneo, cioè nelle attuali liberal democrazie, prevale
l’idea di trovare le regole di giustizia, le regole del gioco che consentono la
convergenza degli interessi, come se il buon comportamento seguisse l’aver
tracciato le procedure giuste.
Il bilanciamento dei poteri nelle liberal democrazie significa che c’è da un
lato un pessimismo antropologico e dall’altro un ottimismo misurato nelle
capacità della ragione di poter dominare la realtà. L’esperienza insegna che il
potere cerca di bilanciarsi e tende a prevaricare, cioè chiede per sé ciò che
spetta agli altri.
I rappresentanti eletti dal popolo non tengono conto della coscienza delle
persone, l’unica idonea a stabilire ciò che è giusto o ingiusto, cioè la morale
dei cittadini a cui lo Stato riconosce la cittadinanza.
La cittadinanza è pienezza dei diritti civili, politici e sociali da parte dei cittadini,
cioè il loro modo di essere, il loro status e il loro rapporto con lo Stato.
Il Movimento 5 Stelle lotta a fianco dei pensionati e
degli insegnanti esclusi dalla "vita buona per tutti". Ogni cittadino ha il diritto di essere
rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto
che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà,
nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune".I portavoce del Movimento fondato da
Beppe Grillo chiamano tutti i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo
economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale.
Francesco
Liparulo, candidato consigliere alla Municipalità di Marghera, segue il
candidato sindaco di Venezia Dario Scano e invita a gridare più forte:
"Fuori la "democrazia renziana"!, "Fuori lo sperpero del
denaro pubblico", "Fuori la partitocrazia".
Sì,
vota Movimento 5 Stelle e dai la tua fiducia a Dario Sano sindaco di Venezia.
Francesco
Liparulo - Venezia