PER SUPERARE LA CRISI
"Per far
sopravvivere il governo - ha detto Mario Monti - si stanno accettando
cedimenti pericolosi a livello economico e politico. Il governo non
può' essere, per così dire, smidollato, privo di spina dorsale. Il presidente
Letta ha preferito rassicurare la sopravvivenza del governo, mi auguro abbia
spina dorsale e non sia smidollato e in balia delle pressione dell'uno e
dell'altra parte. Non siamo condannati ad appoggiarlo per sempre. Quello che e'
successo sull'IMU è stata una serie di
intimidazioni da parte del Pdl che hanno avuto successo".
Il
leader di "Scelta Civica" ha detto: "Ho deciso
di guidare un "movimento di società civica" perché vedo la necessità
di una nuova forma politica che vada oltre le vecchie coalizioni tradizionali.
Ho lanciato un appello alle forze vive della società, di cui c’è una grande
presenza in Italia, perché sostengano un'agenda di riforme. Questa è l’essenza
del mio impegno. Costruire un mercato sociale più competitivo in Italia e in
Europa. Non parteciperei a un governo non sufficientemente riformatore. I nostri giovani sono le vittime di governi
che spesso non sono stati abbastanza forti nell’affrontare la lotta alla
corruzione, all’evasione fiscale e ai gruppi di interesse, cioè sono le vittime
di politici che spesso si sono impegnati in promesse elettorali non pensando al
fatto che quelle promesse potessero essere mantenute o meno”.
"Si
tratta - ha detto Giorgio Napolitano - di
riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignità del
lavoro con l'individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi
necessari per superare, attraverso l'aumento della produttività e della
competitività dell'autonomia italiana e anche attraverso il ricorso a forme
coraggiose di solidarietà, la drammatica caduta dell'occupazione specie
giovanile".
I sostenitori del
"Bene comune dell'Italia" sono chiamati a "mantenere desta la sensibilità" per il riconoscimento
dei diritti e della dignità dell'uomo, di fronte "all'attrattiva
dell'utilità individualistica" a danno delle persone che costituiscono la
comunità civile. Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia ed eliminare
lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che
vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei
mezzi idonei per il conseguimento della "vita buona" per tutti.
Occorre generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore
positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato
inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L’esortazione è quella di costruire una
società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente,
cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà
in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento
fino alla sua morte naturale.
Non è un partito che fa l'Italia giusta, ma la scelta
oculata di chi possa rappresentare il popolo con una “specchiata moralità
personale”, abbia dimostrato di vivere con rettitudine, abbia “competenza e passione
per il bene comune”, sia credibile per risolvere le “patologie politiche” della
città.
La soluzione per
governare oggi il Paese è tenere in considerazione le esortazioni a Letta di
Mario Monti, considerato “punta di diamante” per scalfire e infrangere la
barriera della recessione. I cittadini non vogliono demagoghi e imbonitori del
popolo, ma chi sa ridare credibilità all’Italia nell’ambito europeo, cioè chi
ha esperienza di saper affrontare i problemi imposti dalla globalizzazione dei
mercati finanziari e commerciali e possiede la capacità responsabile di risolvere
la questione sociale italiana.
"Per
il nostro Paese - ha detto Angelo Bagnasco,
presidente della Cei - lo scarso investimento sui giovani in termini di
formazione scolastica e universitaria, oltre che di inserimento nel mondo
lavorativo, assume il carattere di
un'autentica calamità, che si trasforma in dramma esistenziale per molti e spinge altri a emigrare in cerca
di un inserimento lavorativo".
Qual é il problema?
"A partire dalla primavera del 2012 - ha scritto in una nota su Facebook
Mario Monti - il Pdl e il Pd, per favorire le categorie economiche e sociali a loro
rispettivamente vicine, hanno attenuato e ritardato sia le riforme
strutturali sia i tagli alla spesa pubblica proposti dal "Governo di impegno
nazionale". Così facendo, hanno ritardato ulteriormente la ripresa
dell'economia italiana in
una situazione dell'economia europea già non favorevole".
Nella società politica sono ancora
presenti le
"male bestie" indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l'uguaglianza, l'abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia. La morale
non può essere disconosciuta da chi governa, cioè l'etica deve stare dentro la
politica, perché l'etica sociale è l'anima della politica che permette al
popolo di respirare e di esistere secondo una "vita buona" per tutti.
Globalizzazione, crisi finanziaria, produttiva e sociale hanno alimentato paure e rabbia nel
popolo chiamato a fare sacrifici e a sopportare un rigore fiscale per sostenere
il debito pubblico che costa “più di 85 miliardi di euro all’anno” di solo
interessi. Si migliorano i bilanci pubblici e si riempiono i forzieri delle
banche, ma l'ossigeno vitale non arriva alle famiglie che vedono gli
imprenditori disperati senza il sostegno del credito e i lavoratori senza un
reddito.
Gli ultimi dati Istat manifestano una crisi profonda nella società italiana: "Il numero dei disoccupati continua ad aumentare e nel secondo trimestre 2013 raggiunge quota 3,075 milioni, 370 mila in più rispetto all'anno prima. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 39,5%, in aumento rispetto al mese precedente".
Gli ultimi dati Istat manifestano una crisi profonda nella società italiana: "Il numero dei disoccupati continua ad aumentare e nel secondo trimestre 2013 raggiunge quota 3,075 milioni, 370 mila in più rispetto all'anno prima. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 39,5%, in aumento rispetto al mese precedente".
I valori fondamentali della società civile (la persona umana, la famiglia, la sussidiarietà, la
solidarietà) passano in secondo luogo nel sistema Stato – mercato che impone le
proprie concezioni individualistiche nell’attuale mondo globalizzato, dove le
regole del mercato non tengono conto della dignità della persona umana.
Il compito delle persone investite di
potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata
convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano
trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i
diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua
opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica
necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta
del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi
nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti
evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno do
ingiustizia sociale.
Si tratta di realizzare un “Programma di cose
concrete” miranti
ad attuare un piano straordinario per l’occupazione giovanile, a promuovere un
piano nazionale per la famiglia con più equità fiscale, a garantire il libero
accesso alla Sanità, a sostenere le imprese agricole tutelando il “made in
Italy”, a sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, ad
accrescere gli investimenti nella ricerca, ridurre la spesa pubblica,
sviluppare la lotta all’evasione, modificare le regole del patto di stabilità, valorizzare
il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale.
Gli uomini in grado di guidare una coalizione di
forze responsabili per una "politica necessaria" sono Mario Monti e i componenti di
Scelta Civica. Si tratta di politici in grado di stimolare nel "Governo Letta" un'economia che arreca
sviluppo e crea il
bene comune che possa riversarsi su tutti i cittadini.
Occorre riaffermare e realizzare per la nostra “società attenta ed esigente” i
“valori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona
che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato”
per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione
verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il
lavoro dei giovani, all’ingiustizia sociale, costituita dall’aumento di
ricchezza per pochi e dall’indebitamento crescente per molti.
Francesco Liparulo - Venezia