venerdì 12 novembre 2010

La campagna per il rispetto dei diritti umani

Vogliamo difendere il diritto di credere
di Antonio Mazzocchi
Sono trascorsi millenovecentosettantasette anni da quando un uomo che si professava figlio di Dio è stato crocifisso a Gerusalemme.
Da quel giorno in poi, milioni di cristiani sono stati perseguitati e massacrati.
Si pensava che l’avanzare della civiltà, l’affermazione dei diritti umani, la globalizzazione e il progresso, potessero tener lontano dalle pagine della cronaca le immagini degli orrori delle crudeltà del ‘900 e delle offese alla dignità umana in nome di una presunta superiorità.
Quegli orrori, quelle intolleranze, quelle violenze non sono poi così lontane perché oggi circa 200 milioni di cristiani nel mondo sono perseguitati e subiscono violenze di una crudeltà inaudita.
Per questo vogliamo che dall’Italia, culla della
cristianità, possa partire un’unica e grande voce che vada a far cessare ogni violenza e intolleranza. Se necessario alzeremo la voce proprio come deve fare un Occidente conscio del suo ruolo e che non è più disposto a ripetere l’errore del passato di restare in silenzio o voltarsi dall’altra parte.

CRISTIANOFOBIA: IL NUOVO STERMINIO
Le vicende degli ultimi anni in particolare in India, hanno portato alla ribalta della cronaca mondiale tanti singoli episodi di intolleranza religiosa che spesso e volentieri si tramutano in veri e propri stermini.
La stessa Organizzazione delle Nazioni Unite ha coniato il termine ‘cristianofobia’ nel 2003 e lo ha associato ai concetti di islamofobia e di antisemitismo.
Secondo le stime dell’ONU sarebbero circa 200 milioni i cristiani nel mondo che stanno subendo
persecuzioni e violenze.
Dall’agosto del 2008 nell’Orissa, una zona dell’India, sta avvenendo un vero e proprio sterminio nei confronti dei cristiani. In meno di 6 mesi tra il 2007 e il 2008 vi sono state 93 vittime, la fuga di 50 mila profughi, alcuni dei quali una volta tornati a casa sono stati costretti alla conversione forzata all’induismo, la distruzione di 6500 case, 350 chiese e 45 scuole.
La barbarie della cristianofobia si manifesta anche in Nigeria dove a marzo di quest’anno circa 500 cristiani sono stati massacrati a colpi di macete da parte delle tribù nomadi musulmane.
Nel mondo di oggi e in particolare nel Vicino e Medio Oriente le religioni minoritarie rischiano l’estinzione.
In Libano i cristiani di tutte le confessioni stanno fuggendo in massa da un paese martoriato dagli attentati e da una permanente insicurezza.
In Egitto i copti che rappresentano il 10% della popolazione subiscono discriminazioni, minacce, aggressioni collettive e negli ultimi tre anni solo nella diocesi di Hagaza hanno subito tre incendi.
In Iran i seguaci della fede bahà’ì sono perseguitati, imprigionati e assassinati.
In Palestina gli arabi cristiani, che pure costituiscono parte integrante del popolo palestinese, sono oggi vittime dell’ostracismo e delle minacce dei fondamentalisti.
Più vicino a noi in Algeria, i cristiani sono costretti a subire discriminazioni inaccettabili.
La situazione più drammatica è quella dell’Iraq, dove i cristiani sono vittime di estorsioni, rapimenti, torture e omicidi. Le chiese sono incendiate; molti sacerdoti, e recentemente persino il vescovo caldeo di Mossul, Monsignor Paulos Faraj Rahho, sono stati assassinati. La comunità cristiana, che prima della guerra era costituita da oltre un milione di persone, è ridotta a meno della metà.
Queste minoranze religiose non sono delle intruse né nel Vicino né nel Medio Oriente.
La maggior parte di loro è presente in quei luoghi da 2000 anni. Sono a casa propria, eppure viene loro contestato il diritto di rimanerci.
Cristiani, musulmani, ebrei o agnostici, non possiamo restare insensibili alle sofferenze di intere popolazioni perseguitate per le loro credenze religiose.
Non possiamo più accettare l’idea di un’uniformizzazione forzata della regione culla di alcune tra le più grandi religioni dell’umanità. E nemmeno possiamo osservare senza preoccupazione il fossato che si sta creando tra un Occidente in cui il pluralismo religioso è un fatto acquisito e un Oriente dove puntualmente vengono violati i più basilari diritti umani.
Per questo chiediamo al Governo di sensibilizzare attraverso il Ministero degli Esteri le ambasciate estere dei paesi interessati da questi fenomeni drammatici, al fine di una maggiore collaborazione volta alla cessazione di questi stermini di carattere religioso.
Solo il rispetto della libertà di religione e dei diritti umani, possono essere la premessa fondamentale per l’affermazione dei valori della pace e della civile convivenza tra i popoli.


COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA
Vogliamo creare una vera mobilitazione nazionale e fare in modo che dagli 8100 comuni d’Italia, passando per le regioni e le province, si possa approvare la stessa identica mozione per sensibilizzare le ambasciate estere dei paesi interessati a far cessare ogni violenza nei confronti delle minoranze religiose.
Solo il rispetto della libertà di religione e dei diritti umani, possono essere la premessa fondamentale per l’affermazione dei valori della pace e della civile convivenza tra i popoli.

COSA SI PUÒ FARE CONCRETAMENTE
Ogni rappresentante politico può entrare nel sito http://www.cristianoriformisti.it/ dove troverà un fac simile della mozione da presentare nel proprio ente locale.
Ogni cittadino italiano, può chiedere al suo consigliere comunale di riferimento di presentare e discutere questa mozione in un consiglio aperto che veda anche il contributo di esperti del settore e la partecipazione attiva di tutta la cittadinanza.
Sottoscrivere e diffondere la raccolta firme presente sul sito http://www.cristianoriformisti.it/ seguendo tutte le iscrizioni presenti.

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