IL POPOLO CON IL VOTO DEL 4 MARZO
HA SCELTO I SUOI RAPPRESENTANTI
HA SCELTO I SUOI RAPPRESENTANTI
Sono ritornate le destre e le sinistre che contendono il primato al partito più
votato dagli Italiani, il Movimento 5 stelle che non ha “i numeri per governare”.
Qual è il problema?
La disoccupazione giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound
(Fondazione dell’Unione europea per i temi del lavoro e le condizioni di vita)
porta a una perdita di 32,4 miliardi di euro del prodotto interno lordo
nazionale. “Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia nel
rapporto di Eurofound – non sono solo economiche, ma anche sociali. Si
rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della
società".
Negli ultimi 5 anni, secondo i dati Istat, 1 milione di Italiani sotto i 35 anni
hanno perso il lavoro.
"I paesi dell'area dell'euro - ha detto Mario Draghi - non dovrebbero
vanificare gli sforzi già compiuti allo scopo di ridurre i disavanzi pubblici. Al
centro andrebbero poste strategie di bilancio favorevoli alla crescita e dotate
di una prospettiva di medio termine che coniughino il miglioramento della
qualità e dell'efficienza dei servizi pubblici con la riduzione al minimo degli
effetti distorsivi dell'imposizione fiscale. La ripresa e' solo in una fase iniziale.
L'economia resta fragile e la disoccupazione è ancora troppo alta".
Per il presidente della Banca centrale europea occorre "stabilizzare la
zona euro" e "rafforzarla con politiche economiche sostenibili degli Stati
membri, aumentando la competitività delle nostre economie e completando
l'architettura istituzionale dell'Unione economica e monetaria. La rimozione
delle rigidità nel mercato del lavoro, la riduzione degli oneri amministrativi e il
rafforzamento della concorrenza nei mercati dei beni e servizi, saranno di
giovamento per le piccole e medie imprese".
Per gli esperti della Banca centrale, la disoccupazione nell'Eurozona è
prevista in rialzo nel corso degli anni successivi.
Per Draghi la produttività ha bisogno di "innovazione, investimento e
incentivi" con le prime due concentrate principalmente nel settore privato e
l'ultima in quello governativo, sottolineando il fatto che "ci sono diverse aree
dove i governi, attraverso le riforme, sono in grado di fare la differenza".
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