domenica 21 dicembre 2014

I "due Matteo" in campo per un confronto politico

IL "SOCIAL LEGHISMO" PADANO DI SALVINI
SFIDA LA "SOCIAL DEMOCRAZIA" RENZIANA
"Mi piacerebbe - ha detto Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, in occasione del voto alla "legge di stabilità" - confrontarmi con Renzi in diretta su tutto. Renzi prima va a casa, meglio è".
"Il Movimento 5 Stelle non resterà a guardare - ha scritto Beppe Grillo sul suo blog - e spero che i sinceri democratici che esistono negli altri partiti facciano altrettanto. Votare di notte come ladri: "È dittatura con vaselina"".
La "maggioranza renziana" snatura la funzione del Parlamento. L'Italia sta andando alla deriva. Beppe Grillo è l'unico in questo momento in grado di tener testa ai "due Matteo". Il fondatore del Movimento 5 Stelle è più che mai ora in grado di rischiarare il presente politico in preda alle "male bestie" che sono la corruzione e lo sperpero del denaro pubblico che divorano le finanze pubbliche.
Il popolo è oggi di fronte a un nuovo “male” rappresentato dal "democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari manifestano prevaricazione nelle decisioni delle Camere. Il mito della democrazia con il continuo richiamo al “dogma” del “popolo sovrano”, alla sua “volontà” o alla continua determinazione della “legge del numerosoffocano la democrazia.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
L'idea civica repubblicana rispetto alle "soluzioni social democratiche" del "Partito democratico renziano" è più esigente in quanto richiede che i cittadini sviluppino disposizioni e scelte orientate verso il bene comune piuttosto che centrate sul self-interest, cioè siano capaci di vivere legami morali, umani e spirituali con altri. Se la libertà di coscienza dovesse comportare una completa traduzione nell'azione e nei comportamenti, qualsiasi legislazione verrebbe travolta e ci sarebbe l'arbitrio.
Questione fondamentale della nostra epoca è soprattutto il tema dell'inclusione/esclusione civile. Le attuali social democrazie europee devono fare i conti con numerose sfide. Si auspica un diverso rapporto fra persona e comunità, cioè un diverso modo di concepire il lavoro. Si vuole una società civile attraverso più attenzione ai bisogni delle persone e non cittadinanza attraverso più mercato. Ci sono scarti tra le concezioni ideali delle social democrazie e la condizione socio politica reale.
C'è l'esigenza di uno Stato che riconosca e sostenga le famiglie e le imprese secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di realizzare una società giusta il cui centro è la persona.
Francesco Liparulo Mestre-Ve

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