mercoledì 17 giugno 2015

Lettera in risposta a un'attivista "grillina" veneziana

6 giugno
IL MOVIMENTO 5 STELLE SCEGLIE CIÒ CHE
È GIUSTO PER IL VOTO DEL BALLOTTAGGIO

"Il Movimento 5 Stelle - ha detto il 3 giugno 2015 Luigi Di Maio, portavoce in Parlamento del Movimento di Beppe Grillo - è una comunità di persone che cresce intorno ai temi, non intorno al leaderismo. Le ammucchiate non ci interessano. Siamo sempre stati coerenti su questo, e con il risultato di queste elezioni i cittadini ci chiedono di andare avanti proprio in questa direzione. Andremo al Governo, è questione di tempo. Intanto costringiamoli ad approvare il Reddito di Cittadinanza in Parlamento e cambiamo questo Paese una volta e per tutte".
Entrambi i candidati sindaci per il prossimo vaglio elettorale del 14 giugno sono esponenti di gruppi della "grande finanza", sia il rappresentante della Sinistra sia il candidato delle liste civiche che compatta il Centrodestra.
Il "mondo degli affari" ha portato l'amministrazione comunale veneziana a un situazione disastrosa in cui non c'è più spazio per la sussidiarietà, cioè il Comune è pieno di debiti e farà pesare ancora di più la sua azione sulle spalle della cittadinanza veneziana.
La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
Il candidato sindaco, rappresentante delle liste civiche ed apparentatosi con tutti i partiti cosiddetti di Destra o di Centrodestra, è noto che è un esponente della Confindustria e come tale è vicino alla "maggioranza renziana". Si tratta di esponente del neo liberalismo, invitato da Berlusconi a scendere in campo, cioè di persona legata alla concezione di essere liberi da tutto ciò che impedisce all'individuo di poter realizzare se stesso in un contesto europeo di "lib-lab", cioè di un misto di liberalismo e di socialismo "europeo" che non tiene conto delle aspirazioni dei cittadini di potersi realizzare in una comunità civile che aspira a costruire un Bene comune che possa riversarsi su tutti.
La concezione democratica che si evince dalla nostra Costituzione è quella di essere liberi per fare, cioè di agevolare l'interazione degli Italiani in modo che ogni cittadino possa avere il beneficio di poter godere del Bene comune, cioè del bene di noi tutti, e per questo deve essere attuato il principio della sussidiarietà in senso verticale e orizzontale da parte delle Istituzioni e delle Società intermedie tra Stato e cittadini.
In Europa c'è stata la Rivoluzione Francese causata dall'azione degli "illuminati" che, imbevuti delle "concezioni roussoniane", come si evincono dal "Contratto sociale" di Rousseau, portarono il dominio della "Volontà generale" che, pur dichiarata volontà sovrana del popolo, era lontana dal cittadino e non ammetteva società intermedie tra Stato e cittadino. L'opera degli "illuminati" sfociò nel giacobinismo e alla sollevazione del popolo che produsse un bagno di sangue.
L'Italia ha la sua Costituzione democratica e su questa deve basarsi l'opera del cittadino che vuole fare politica.
No al liberalismo dell'esponente della Destra e No al Socialismo "europeo" del candidato della Sinistra che è suffragato dall'attuale "maggioranza renziana" vicino alla Confindustria. Si tratta di "brace e di "padella", il cittadino veneziano rimarrà scottato da entrambi.
Che fare? I portavoce nazionali del Movimento 5 stelle ci hanno indicato la strada e quella deve essere la via da percorrere da parte dei portavoce veneziani.
Non servono i "contratti sociali" roussoniani o le sottoscrizioni notarili perché saranno disattese dai sedicenti politici.
"Gutta cavat lapidem", cioè l'azione "grillina" riuscirà nel suo intento prima o poi; è un fenomeno naturale e il seme gettato da Beppe Grillo otterrà i suoi frutti.
Francesco Liparulo Mestre-Ve

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