sabato 21 febbraio 2015

La mia città è la più bella del mondo

CITTADINANZA VENEZIANA
CON UN CUORE CHE SOFFRE

La mia città è come un organismo vivente e soffre di "patologie politiche". Si parla di separazioni, di autonomie per gestire il Bene comune. Venezia è un centro abitato di notevole estensione, costituito non solo di edifici pubblici e privati di importanza storica, ma è soprattutto sede di funzioni civili e amministrative, cioè è comunità fatta di persone, di uomini e donne che vivono in un "corpo" dove c'è un cuore che pulsa e una testa che sovrintende tutta la "struttura". Il cuore è a Venezia "insulare" e gli altri organi sono sulla terraferma".
Come Marghera è un'entità costituita da "MARE-TERRA", così tutto il Comune di Venezia vive di "mare e di terra", uno sostiene l'altro come nella Repubblica Veneta, dove il territorio teneva in vita il "Comune dei Veneziani" e il Senato amministrava bene il suo territorio, numerando gli alberi per la costruzione delle galere e deviava i fiumi per impedire alla sabbia e alla terra di riempire la laguna e soffocare la peculiarità di una città lagunare.
Se "la testa" non sa amministrare bene "terra e mare", basta "curarla", chiamando un uomo o una donna del Comune di Venezia che abita a Mestre per l'amministrazione della la cittadinanza. Negli ultimi anni sono stati "chiamati all'amministrazione", come sindaci, degli elettori che non conoscevano la specificità e le difficoltà della terraferma perché nati e cresciuti nelle "calli" o in abitazioni in cui si aveva soltanto la visione ristretta di un canale.
Nei precedenti referendum per la separazione di Mestre da Venezia molti elettori ed elettrici solevano dire: "Io abito a Mestre, ma il mio cuore è a Venezia".
Sulla terraferma ci sono circa 200 mila cittadini e nella "città insulare" vivono circa 50 mila persone. Occorre scegliere la persona "giusta" del Comune di Venezia che abita a Mestre per l'amministrazione del "Bene di noi tutti".
Francesco Liparulo