mercoledì 31 dicembre 2014

Il tempo degli uomini forti per le fatiche della politica

RICERCA DI UN PARTITO SERIO
PER IL GOVERNO DELL'ITALIA
Oggi si dice che "viviamo in società liberale e democratica". Per i padri fondatori del liberalismo occorreva il bilanciamento dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) e c'era intuizione di moderato pessimismo sulla natura umana per il fatto che l'uomo cerca di abusare del potere. C'era anche l'intuizione dell'idea di libertà sotto la legge, cioè la libertà deve essere regolata dalla Legge.
Nella società tra individuo e Stato vi sono varie formazioni come la famiglia, i raggruppamenti professionali e i sindacati. Nel pensiero repubblicano democratico si da rilievo alle virtù civiche e alla partecipazione sociale, cioè non solo libertà da intrusione nel mio spazio privato, ma anche e, soprattutto, "libertà per" fare qualcosa. Si tratta di essere attenti alle esigenze della società civile ed impegnarsi nel presente per cose concrete, cioè essere aderenti alle attese dei lavoratori e dei giovani. In Europa decisi per contare e promuovere leggi europee per uscire dalla globalizzazione attuando un mercato sociale per il benessere di tutti gli Europei.
La società civile è tale se fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, se è ben salda sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano e se si avvale della forza della libertà.
L'attuale momento storico europeo è segnato dal dualismo Stato – mercato e dalla mescolanza di neoliberalismo e di socialismo democratico. Di fronte allo Stato e al mercato sta l’individuo, sottoposto alle decisioni del potere economico e del potere politico.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato . Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono "una convivenza ordinata e feconda". Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
Il Movimento 5 Stelle, costituito da cittadini che credono nei valori della persona umana e della sua libertà, si rivolge a tutti gli elettori che vogliono mantenere nel tempo presente i valori del popolo italiano che hanno ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra Patria, resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro vita per il bene di tutti. Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby"  che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
I portavoce del Movimento fondato da Beppe Grillo chiamano tutti i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale. Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
Francesco Liparulo - Venezia

domenica 21 dicembre 2014

I "due Matteo" in campo per un confronto politico

IL "SOCIAL LEGHISMO" PADANO DI SALVINI
SFIDA LA "SOCIAL DEMOCRAZIA" RENZIANA
"Mi piacerebbe - ha detto Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, in occasione del voto alla "legge di stabilità" - confrontarmi con Renzi in diretta su tutto. Renzi prima va a casa, meglio è".
"Il Movimento 5 Stelle non resterà a guardare - ha scritto Beppe Grillo sul suo blog - e spero che i sinceri democratici che esistono negli altri partiti facciano altrettanto. Votare di notte come ladri: "È dittatura con vaselina"".
La "maggioranza renziana" snatura la funzione del Parlamento. L'Italia sta andando alla deriva. Beppe Grillo è l'unico in questo momento in grado di tener testa ai "due Matteo". Il fondatore del Movimento 5 Stelle è più che mai ora in grado di rischiarare il presente politico in preda alle "male bestie" che sono la corruzione e lo sperpero del denaro pubblico che divorano le finanze pubbliche.
Il popolo è oggi di fronte a un nuovo “male” rappresentato dal "democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari manifestano prevaricazione nelle decisioni delle Camere. Il mito della democrazia con il continuo richiamo al “dogma” del “popolo sovrano”, alla sua “volontà” o alla continua determinazione della “legge del numerosoffocano la democrazia.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
L'idea civica repubblicana rispetto alle "soluzioni social democratiche" del "Partito democratico renziano" è più esigente in quanto richiede che i cittadini sviluppino disposizioni e scelte orientate verso il bene comune piuttosto che centrate sul self-interest, cioè siano capaci di vivere legami morali, umani e spirituali con altri. Se la libertà di coscienza dovesse comportare una completa traduzione nell'azione e nei comportamenti, qualsiasi legislazione verrebbe travolta e ci sarebbe l'arbitrio.
Questione fondamentale della nostra epoca è soprattutto il tema dell'inclusione/esclusione civile. Le attuali social democrazie europee devono fare i conti con numerose sfide. Si auspica un diverso rapporto fra persona e comunità, cioè un diverso modo di concepire il lavoro. Si vuole una società civile attraverso più attenzione ai bisogni delle persone e non cittadinanza attraverso più mercato. Ci sono scarti tra le concezioni ideali delle social democrazie e la condizione socio politica reale.
C'è l'esigenza di uno Stato che riconosca e sostenga le famiglie e le imprese secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di realizzare una società giusta il cui centro è la persona.
Francesco Liparulo Mestre-Ve

mercoledì 19 novembre 2014

Il seme della nonviolenza nell'azione politica

SCELTA DI UOMINI E DONNE
PER  IL  "BUON  GOVERNO"
L'uomo non violento è colui che cerca di dare un senso alla sua esistenza che è aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. È possibile proporre una pratica politica in una società che si presenta violenta? Il fine del corpo politico è moralmente buono perché deve migliorare le condizioni della vita umana, cioè procurare il bene comune dei cittadini per cui i mezzi che impiega devono essere proporzionati e appropriati al fine. L'attività politica non deve essere fondata sull'avidità, la gelosia, l'egoismo, l'orgoglio e l'astuzia, ma sui bisogni più intimi della vita dei cittadini. In tale processo di razionalizzazione i mezzi devono essere necessariamente morali perché il fine politico è la giustizia e la libertà. La forza della società politica presuppone la giustizia perché si avvale delle energie umane in quanto energie di uomini liberi che sanno esprimersi in modo civile.
Chi è che calpesta i nostri diritti? E' un uomo che si sbaglia. Il nostro avversario è semplicemente un uomo che si sbaglia, come anch'io posso sbagliarmi. Questa constatazione della comune umanità mi porta a comprendere il mio avversario e a non odiarlo. La nonviolenza è soluzione di conflitti perché mira a instaurare rapporti di comprensione reciproca. Quando l'avversario non intende ragionare, la pazienza, la costanza e la speranza sono mezzi che col tempo daranno i frutti, perché lo spirito di giustizia, nascosto in ogni uomo emergerà e farà sentire la sua forza. Il rovesciamento dell'avversario, cioè il trionfo della giustizia e della verità, costituisce il fine della nonviolenza che trasforma l'ingiusto in giusto. La nonviolenza non è semplice sopportazione , ma è provocazione che scuote l'avversario. Il frutto del seme della nonviolenza non dipende dal "destino", ma dalla nostra convinzione che l'avversario è un essere umano come noi.
Una politica di nonviolenza è possibile e può dare i suoi frutti.
Francesco Liparulo
 
 


 
 
 


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domenica 16 novembre 2014

LA NONVIOLENZA GANDIANA

Il Mahatma Gandhi auspicava la coesione della società sulla responsabilità e l'autonomia degli individui. Una società democratica non può essere senza conflitti, si tratta di sforzarsi di gestirli secondo i principi e i metodi della non violenza, perché solo la dinamica della nonviolenza permette di coniugare l'ordine e la giustizia.

giovedì 5 giugno 2014

La Corte dei Conti oscura l'apoteosi di Renzi

IL  GOVERNO  NON  TIENE  CONTO
DELLA SITUAZIONE REALE DEL PAESE
"Serve una riforma vera per una riduzione dell’onere tributario e non surrogati come il bonus 80 euro - ha evidenziato Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, nel "Rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica". Evasione, erosione, fughe dalla progressività, ma anche politiche redistributive sono all’origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell’Irpef, finendo per intaccare la portata e l’efficacia redistributiva dell’imposta. Tutte scelte che allontanano e rendono più difficile l’attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell’onere tributario".
La politica non convince perché imperversano “statalismo, partitocrazia e sperpero del denaro pubblico”.
"Il tasso di disoccupazione, rilevato dall'Istat nel primo trimestre del 2014, raggiunge il 13,6%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta, in base a confronti annui, di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall'inizio delle serie trimestrali, partite nel 1977. Alle stelle anche il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che sale al 46,0% nel primo trimestre del 2014. Si tratta, in base a confronti annui, di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall'inizio delle serie trimestrali, partite nel 1977".
 “La crisi internazionale ha colpito tutti – ha detto Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea – ma in modo particolare i giovani. La iniqua distribuzione del peso della flessibilità solo sui giovani porta le imprese a non investire nei giovani il cui capitale umano spesso si deteriora in impieghi in scarso valore aggiunto. Oltre a ferire l’equità, costituisce uno spreco che l’Italia non può permettersi perché il sottoutilizzo delle risorse dei giovani riduce in vari modi la crescita”. Per Draghi crescita ed equità sono strettamente connesse per cui occorre “riorientare il consolidamento verso un aumento dei tagli alla spesa e la riduzione della pressione fiscale”.
La disoccupazione giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound (Fondazione dell’Unione europea per i temi del lavoro e le condizioni di vita) porta a una perdita di 32,4 miliardi di euro del prodotto interno lordo nazionale. “Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia nel rapporto di Eurofound – non sono solo economiche , ma anche sociali. Si rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della società".
C'è l'esigenza di uno Stato che riconosca e sostenga le famiglie e le imprese secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di realizzare una società giusta il cui centro è la persona.
Ci si domanda come è possibile curare lepatologie politiche”, quando trionfano le passioni che fanno degenerare la democrazia?
Si auspica una società politica fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla “fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano, sulla forza della sua libertà. L'azione dell'eletto del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e donne della cittadinanza italiana.
Si rivendica una discussione dentro il Parlamento italiano per una maggiore aderenza alle istanze del popolo. I problemi dell’immigrazione, quelli legati alla perdita dei posti di lavoro, quelli del precariato giovanile sembrano non aver spazio nelle proposte del potere esecutivo. La politica deve dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, deve garantire la legalità e i diritti a tutti i cittadini, deve frenare la corruzione, impedire lo sperpero del denaro pubblico, cioè deve essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise.
Le famiglie diventano sempre più povere. Il principio di sussidiarietà deve spronare i cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire quando essi non possono raggiungere con le loro forze i beni e i servizi a cui tengono. È questa la missione che ciascuno di noi, con il proprio operato facendo attività politica, deve sentire come missione principale, per poter partecipare alla costruzione e al mantenimento di una società civile.
L'Italia deve essere unita per risolvere i gravi problemi che sono uno Stato indebolito di fronte alle speculazioni del mercato finanziario, una democrazia apparentemente fragile di fronte alla crisi, un elettorato che sfiducia i partiti tradizionali e si lascia convincere dalle parole dei nuovi "demagoghi del popolo".
L'impegno comune per Giorgio Napolitano è quello della “tutela di valori primari, quali il lavoro e la persona che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica italiana. Non esitate a scendere in campo”.
Francesco Liparulo - Mestre - Ve

lunedì 2 giugno 2014

Festività del 2 giugno

IL POPOLO ITALIANO SOFFRE ANCORA
PER LA DISOCCUPAZIONE INSOSTENIBILE
"In questi pesanti anni di crisi - ha detto Giorgio Napolitano - l'economia e la realtà sociale del nostro paese hanno conosciuto gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui è giunta la disoccupazione, sopratutto quella giovanile. Se questa deriva si è fermata, se registriamo segni sia pur deboli di ripresa, il problema è ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di più per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l'Italia. Il da farsi è ormai delineato. Determinanti sono le riforme strutturali tra le quali già in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un'economia più competitiva".
"La questione sociale, per il Presidente della Repubblica Italiana, si esprime soprattutto nella dilagante disoccupazione giovanile e bisogna farsi carico ponendola al centro dell'azione pubblica, che deve connotarsi per un impegno sempre più assiduo nella ricerca di soluzioni tempestive ed efficaci alle pressanti istanze dei cittadini. La fiducia potrà rinascere se le risposte saranno coerenti e mirate in uno sforzo continuo a riorientare l'utilizzo delle risorse pubbliche perché possa concretamente avviarsi una nuova fase di sviluppo e di coesione sociale.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
"Oggi il problema della povertà – ha detto il Capo dello Stato – si lega a quello del crescere delle diseguaglianze anche all’interno delle società più sviluppate, nel quadro di uno straordinario e sconvolgente processo di globalizzazione". Il Presidente è preoccupato per la crisi economico - finanziaria che crea tra le famiglie italiane continue diseguaglianze che mettono a rischio la convivenza. Nel Paese c’è “una persistente difficoltà di intraprendere nuove iniziative economiche e di conseguire una occupazione stabile e consona alle attitudini e capacità acquisite".
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
Francesco Liparulo - Venezia

venerdì 23 maggio 2014

Non serve la politica sguaiata e inconcludente

IL POPOLO ITALIANO VUOLE CAMBIARE
E PORTERÀ  LE  SUE  ISTANZE  IN  EUROPA

In alto il vessillo europeo per la libertà dei popoli.
IL 25 MAGGIO APRE UN ORIZZONTE NUOVO PER L'ECONOMIA DEI PAESI DELL'EUROZONA.
L'ELETTORE ITALIANO SCEGLIE PARTITO POPOLARE EUROPEO PER ESSERE RAPPRESENTATO NELLA MAGGIORANZA DEL PARLAMENTO EUROPEO E PARTRECIPARE ALLE DECISIONI INDISPENSABILI PER LA PROMOZIONE DI LEGGI E REGOLAMENTI CHE PROTEGGONO IL NOSTRO PAESE.
LA GLOBALIZZAZIONE SI VINCE CON LA PARTECIPAZIONE DIRETTA DEGLI ELETTI ITALIANI. OCCORRE PROMUOVERE UN'ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO PER GARANTIRE IL BENESSERE AI CITTADINI EUROPEI E PARTECIPARE AL PROGRESSO DI TUTTE LE NAZIONI.
SÌ AL PARTITO POPOLARE EUROPEO.
Francesco Liparulo - Mestre- Ve

giovedì 22 maggio 2014

Il 25 maggio si vota per i valori del popolo italiano

NEL PARLAMENTO EUROPEO PRESENTI
PER LE DECISIONI CHE CI RIGUARDANO

La politica è stata sostituita dall’economia che amministra gli uomini soltanto come mezzi di produzione. L’economicism
o ha spinto alle conseguenze di insicurezza della vita chi è costretto a vivere nel rischio e nella fatica quotidiana del lavoro manuale. Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona umana che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale. La sopravvivenza stessa della società civile esige il ripristino, a qualsiasi livello produttivo ed economico, dell’etica nel lavoro dell’uomo, cioè la salvaguardia dei suoi diritti.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza nei rapporti sociali.
"Partecipare con il voto - ha detto Angelo Bagnasco, presidente della CEI - è già un modo concreto per non disertare la scena pubblica. La mancanza di lavoro è la prima urgenza del nostro Paese. Se non si riuscirà a trovare una risposta concreta a questa emergenza il rischio è di sacrificare intere generazioni. Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si pretende di inserire questa prossima scelta per la salvaguardia dei valori della vita, della famiglia e della libertà”.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un Paese in preda all'incubo della disoccupazione. Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Voto Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 21 maggio 2014

Il cittadino "dice sì" al voto del 25 maggio

IL PARLAMENTO EUROPEO È
DOVE SI DECIDE PER L'ITALIA
Il voto del 25 maggio per le elezioni europee deciderà nuove politiche per governare la globalizzazione e permettere alle imprese italiane di affermarsi in Europa e competere nel mondo.
La scelta di cittadini competenti e motivati da inviare al Parlamento europeo è indispensabile per formare uno schieramento idoneo ad avere peso nelle decisioni delle maggioranze parlamentari, cioè per far approvare leggi europee idonee a far uscire l'Italia dalla crisi economica, finanziaria e sociale che soffoca le famiglie, privandole del sostentamento necessario per una vita dignitosa, e non fornisce posti di lavoro per le nuove generazioni.
are nel Parlamento Europeo è indispensabile per ricreare un contesto italiano ed europeo idoneo per l'affermazione dei prodotti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Francesco Liparulo - Venezia
C'è l'esigenza per la società civile di un'Europa che “riconosca e sostenga” il nostro Paese con provvedimenti e leggi che possano agevolare lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. Si tratta di difendere per la nostra “società attenta ed esigente” ivalori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani e all’ingiustizia sociale che permette a pochi di vivere nell’abbondanza e a molti di indebitarsi per fronteggiare la “perfida crisi”.
Occorrono leggi europee per far fronte alla globalizzazione e consentire al nostro Paese di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Spetta al Parlamento Europeo mediare tra le necessità funzionali del mercato internazionale e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del Parlamento europeo. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell’uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
Lo Stato italiano deve essere sostenuto dalle Istituzioni decisionali europee per provvedere a migliorare le infrastrutture del nostro Paese, a sostenere la ricerca scientifica e a regolamentare il mercato globale, producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito dell'Eurozona e nel mondo globalizzato. Si tratta di frenare la povertà dilagante in Italia e la perdita dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano. Questa espressione originaria della società umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la costituzione di una società a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.
Si avverte la necessità di formare un Partito Popolare Europeo forte perché è d'ispirazione democratica, liberale, cristiana e sociale. Si tratta di contrastare in Europa la politica degli interessi che non tengono conto dei i valori del popolo italiano.
I valori del nostro Paese tra cui in primo luogo quello della persona e del lavoro devono essere difesi per conservare la nostra identità.
La globalizzazione si governa promuovendo occupazione che dà prosperità, garantendo l'equità che elimina le ingiustizie sociali e armonizzando la sostenibilità per le prossime generazioni. Soltanto le Istituzioni del Parlamento europeo possono aiutare lo Stato italiano per compendiare l'azione degli investitori mondiali in modo da attrarre i capitali con una giusta ed equa regolamentazione finanziaria e commerciale in ambito europeo e mondiale per promuovere occupazione e progresso per tutta la cittadinanza europea, cioè attuare un'economia sociale di mercato e promuovere la solidarietà e la sussidiarietà.
Si tratta di costituire nel Parlamento europeo uno schieramento compatto i cui componenti sanno essere "liberi e forti" per opporsi agli egoismi e agli interessi dei gruppi capitalistici e finanziari, cioè sanno valorizzare le singole nazioni europee con la promozione di leggi europee che possano facilitare la produzione e la commercializzazione dei prodotti europei nel mercato mondiale.
Voto Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

martedì 20 maggio 2014

PSE E ALDE non riconoscono le tradizioni italiane

SOCIETÀ PIÙ GIUSTA
CON LA SUSSIDIARIETÀ

Nella società politica sono ancora presenti le "male bestie" indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l'uguaglianza, l'abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosc...
a e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
Le società liberal democratiche falliscono se non riusciranno a includere quelli che sono esclusi dalla creazione della ricchezza, cioè entreranno in crisi le società se non pongono rimedio al senso di estraneità e di anomia delle persone. La preminenza conferita al singolo con la scissione dei legami sociali muta la democrazia che per l'americano Abraham Lincoln è "il governo del popolo, da parte del popolo e per il popolo".
 L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona.
Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile.
L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno do ingiustizia sociale.
 Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Il voto del 25 maggio per le elezioni europee deciderà nuove politiche per governare la globalizzazione e permettere alle imprese italiane di affermarsi in Europa e competere nel mondo.
La scelta di cittadini competenti e motivati da inviare nel Parlamento Europeo è indispensabile per ricreare un contesto italiano ed europeo idoneo per l'affermazione dei prodotti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Francesco Liparulo - Venezia

lunedì 19 maggio 2014

Il popolo italiano protagonista della sua storia

IL PARTITO  POPOLARE EUROPEO
NASCE   DALLA   SOCIETÀ   CIVILE   
È imminente la competizione per il Parlamento Europeo. Il 25 maggio l'elettore si esprimerà contro la politica sguaiata e fuorviante delle piazze che non tiene conto delle vere istanze della cittadinanza. I veri bisogni, lavoro e sostentamento delle famiglie, non sono oggetto di confronto costruttivo nei comizi e nelle adunate dei partiti.
Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune, attestata dall’unità di linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso di autogovernarsi, di eleggere i propri governanti. Nella società civile, prodotto di ragione e forza morale, la priorità è data dalla coscienza personale. Il popolo è fatto di persone umane che si riuniscono sotto giuste leggi e reciproca amicizia per il bene comune della loro esistenza.
Ogni comunità, dalla famiglia alla città, si costituisce in vista di un bene, cioè guardando verso un fine. La comunità più alta è la comunità politica che tende al bene più alto, il vivere bene di tutti. Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
Nella città ci sono anche “patologie politiche da curare”. Il sistema politico è come un organismo. Le Istituzioni, se non vengono sottoposte a terapia, subiscono le stesse vicende dell’organismo umano. Quando trionfano le passioni, la democrazia degenera  e porta alla demagogia. Il testimone del popolo chiamato a gestire il bene comune deve osservare e ascoltare i concittadini. Gli elettori sanno esprimere ciò che è giusto e ingiusto, perché hanno percezione del bene e del male. Non c’è famiglia e città se non c’è comunanza di ciò che è bene e male.  
“Occorre impegnarsi - ha detto Giorgio Napolitano – perché dove si è creato del marcio, venga estirpato. I partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo”. Si tratta, per il Presidente della Repubblica,  di essere accomunati nella stessa visione di libertà, di democrazia, di patria, di persona, di famiglia, di lavoro e di impresa nella realizzazione di  un Paese in cui i partiti si confrontano sulla base di valori condivisi da tutti i cittadini.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza dei rapporti sociali.     
Si tratta di costituire nel Parlamento europeo uno schieramento compatto i cui componenti sanno essere "liberi e forti" per opporsi agli egoismi e agli interessi dei gruppi capitalistici e finanziari, cioè sanno valorizzare le singole nazioni europee con la promozione di leggi europee che possano facilitare la produzione e la commercializzazione dei prodotti europei nel mercato mondiale. Si tratta di promuovere i manufatti e gli investimenti dell'Eurozona nella globalizzazione economica e finanziaria per il progresso delle singole cittadinanze europee.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia e devono essere difesi anche nel Parlamento europeo dove sostenitori di politiche socialiste e liberiste non promuovono un sentimento della vita ancorato alla centralità dell'uomo per una “convivenza ordinata e feconda” nelle comunità civili.
Gli Italiani con la loro ragione e volontà sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro per superare le difficoltà del vivere quotidiano.
al Partito Popolare Europeo nell'urna delle elezioni del 25 maggio.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

domenica 18 maggio 2014

La cittadinanza italiana si difende con il voto del 25 maggio

IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
È PER IL LAVORO E LA FAMIGLIA
Gli Italiani il 25 maggio eleggeranno i rappresentanti del Parlamento Europeo.
I candidati alla presidenza più sostenuti sono:
Martin Schulz per il PSE (Partito del Socialismo Europeo) che è un partito politico europeo di orientamento socialista, socialdemocratico e laburista;
Jean Claude Juncker per il PPE (Partito Popolare Europeo) che è un partito politico europeo che raccoglie le forze generalmente classificabili come moderate, democristiane e conservatrici;             
Guy Verhofstadt per ALDE (Partito Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa) che è un partito politico europeo che riunisce 61 partiti di stati europei accomunati da ideali liberali e liberaldemocratici.
Qual è il problema?
Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
Si fa sempre più pressante e insistente la domanda che lo Stato garantisca la continuità spirituale degli Italiani, cioè la salvaguardia della loro identità. Si tratta di rispettare i valori di socializzazione, di educazione e di formazione alle virtù civili che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo.
La persona umana, la cultura e la società sono i pilastri della comunità vitale in cui i membri formano la coscienza di tutto il popolo.
Ci si interroga come bilanciare, oggi, il pluralismo morale e la legge civile, cioè la legge del nostro ordinamento. Ci sono leggi che permettono di fare qualcosa, altre che vietano, altre che comandano e altre ancora che permettono di fare a certe condizioni o non fare. La società non dispone più di un universo ma di un pluriuniverso morale. Negli ultimi 50 anni, il codice univoco di comportamento morale è diventato plurimo. Quello che una volta era emarginato nella piazza pubblica con giudizio negativo, a prescindere dalle legge civile, oggi non ha più rilevanza morale.
Le Liberal Democrazie di Alde e le Social Democrazie di Pse  chiedono alla legge civile di essere totalmente neutrale, cioè di dare spazio massimo alle leggi che permettono e spazio minimo alle leggi che tendono a vietare, in modo che ogni individuo possa scegliere ciò che sembra meglio.
Il voto di lista e la regola della maggioranza non permettono di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. I cittadini non hanno più potere perché i loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti. Le liste bloccate e i candidati disposti secondo un ordine non modificabile dagli elettori. Uomini e donne non fanno altro che votare il simbolo del partito senza potersi scegliere gli eletti. I prescelti non rappresentano gli interessi della popolazione. Nei partiti si decide secondo la regola della maggioranza.
No alle imposizioni di tradizioni socio culturali che non appartengono al popolo italiano.
L’idea di alcuni partiti di poter gestire la società civile in base a regole di procedura e di forma, senza tener conto dei valori sostanziali che animano le persone, rappresenta un utopismo che mira a manipolare le coscienze per fini utilitaristici.
Le attuali democrazie social democratiche devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza. La libertà per ciascuno, di seguire qualsiasi codice di comportamento in base al fatto che non viene ritenuto possibile stabilire un ordinamento unitario di valori, impedisce la coesione nelle associazioni civili. Il riconoscimento eccessivo dato alle regole nei confronti dei contenuti, entra in crisi quando nelle società si neutralizzano i valori fondanti della vita civile. Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
L'esigenza di creare ricchezza e sostenere la competizione nel mondo globalizzato non può tralasciare la preminenza dei valori essenziali e il mantenimento della coesione sociale, cioè non può tralasciare di assicurare il sostentamento e l’esistenza quotidiana della vita dell’uomo, soggetto inalienabile di tutte le attività sociali.
Compatti nella scelta del Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Venezia

Un voto per salvare le tradizioni del popolo italiano

IL 25 MAGGIO SI DECIDE COMPATTI:
SÌ AL PARTITO POPOLARE EUROPEO
I principi fondamentali della società civile (dignità della persona – bene comune - solidarietà – sussidiarietà) vengono disconosciuti dalle maggioranze governative che, dominate da una concezione individualistica della politica, non tengono conto del valore sociale della famiglia.
La dissoluzione dei legami sociali, causata dallo schema di democrazia centrato solo sull’individuo, e la globalizzazione economica, che rende lo Stato fragile e il mercato forte, hanno determinato una contraddizione tra crescita economica e coesione sociale.
Lo Stato ha necessità di creare coesione nella società, di sostenere il multiculturalismo con regole condivise, di far fronte alle richieste delle singole regioni e alle loro aspettative di benessere, di applicare la democrazia nel suo rapporto con l’uomo, la scienza e soprattutto la vita. Tutto questo porta a una richiesta di orientare diversamente le basi etiche della comunità civile, cioè di risolvere i nuovi problemi della scienza e del diritto pubblico. Si tratta di sciogliere i nodi della bioetica, della scuola pubblica e privata, della famiglia e soprattutto dell’identità.
Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
Si fa sempre più pressante e insistente la domanda che lo Stato garantisca la continuità spirituale degli Italiani, cioè la salvaguardia della loro identità. Si tratta di rispettare i valori di socializzazione, di educazione e di formazione alle virtù civili che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo.
La vera sfida è quella rivolta alle “buone coscienze” per risolvere la sperequazione nell’accesso ai beni economici e agli stessi mezzi di sussistenza; le questioni bioetiche dell’inizio e della fine della vita umana, la manipolazione genetica, la riduzione della comunicazione umana, la globalizzazione economico- finanziaria.
Lo stimolo delle “coscienze di tutti” è necessario per creare “movimenti di risveglio” a livello sociale e spirituale perché il popolo deve continuamente essere sollecitato. L’attuale società tecnologica si è costituita intorno al processo della produzione globalizzata e allo scambio mondiale delle merci. I bisogni e i desideri essenziali della persona umana rimangono insoddisfatti.
La richiesta di uno Stato più umano e solidale significa che il mutamento della società spetta alle persone che, chiamate a rappresentare il popolo nelle istituzioni, si liberino dalle loro chiusure individualistiche e si aprano per una società vitale i cui membri possano vivere nella costruzione e condivisione del bene comune. La persona umana, la cultura e la società sono i pilastri della comunità vitale in cui i membri formano la coscienza di tutto il popolo.
L'elettorato italiano vota il 25 maggio alle Elezioni Europee per riaffermare quei principi di democrazia parlamentare e popolare che fecero uscire il popolo italiano dalla catastrofe della 2^ Guerra mondiale. Le tradizioni storiche sociali del popolo italiano sono per il Partito Popolare Europeo che sostiene i principi cristiani di persona, famiglia, patria, solidarietà e sussidiarietà.
Sì per un voto unanime per la formazione nel Parlamento Europeo di uno schieramento compatto del PPE, per sostenere le istanze di lavoro e di benessere delle le famiglie italiane e per affermare l'importanza dell'Euro, cioè di una moneta unica europea per essere competitivi nella globalizzazione finanziaria e commerciale del mondo odierno.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

venerdì 16 maggio 2014

Le patologie politiche si vincono con il voto del 25 maggio

GLI ELETTORI ITALIANI SONO FORTI
NEL   PARTITO   POPOLARE   EUROPEO
Per vincere le patologie politiche della società odierna, non basta l’instaurazione di nuove strutture politiche, sociali ed economiche, ma occorre che la società abbia un’anima fatta di buona volontà, di relazione, di rispetto e di amore da persona a persona e tra persona e comunità che possono dare alla vita del corpo politico un carattere veramente umano.
La società civile esige la costruzione di una civiltà in cui possa realizzarsi quello che importa di più all’essere umano, cioè la realizzazione del suo essere una persona che si realizza nella comunicazione con gli altri cittadini.
Si tratta di costruire una società il cui centro non è l’individuo, ma è la persona che si realizza liberamente nella comunità civile. L’idea dinamica dominante in questo ideale concreto è quella della libertà e della realizzazione della dignità umana.
Il Partito Polare Europeo si impegna a realizzare questo ideale di società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano sulla forza della libertà.
L’appello alla libertà impegna ogni uomo o donna a farsi protagonista di una storia aperta, cioè la libertà al centro della vita quotidiana è apertura di fini e di senso del futuro degli Italiani.
Il mercato deve tenere conto di tutti, perché così può essere non solo morale ma anche efficiente, perché non si può escludere dal benessere, abbandonare nell’emarginazione, nella malattia e nella miseria una parte importante dei cittadini”.
La libertà è anche quella di far valere il principio di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà sprona i cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire soltanto quando essi non possono raggiungere con le loro forze e istituzioni i beni e servizi a cui tengono. È questa la missione che ciascuno di noi, con il proprio operato, facendo attività politica, deve sentire come missione principale, per poter partecipare alla costruzione di un Paese dove ciascuno possa seguire la propria vocazione, possa realizzarsi e dare io meglio di sé, dove lo Stato non espropri i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare attraverso il lavoro e i sacrifici di una vita. Uno Stato dove ciascuno posa tenere aperta la porta alla speranza e tenere alta la bandiera della libertà.
Il Partito Popolare Europeo condivide gli stessi valori, la stessa visione del futuro. Ci accomuna la stessa visione della libertà, della democrazia, della patria, della persona, della famiglia, del lavoro, dell’impresa. Si tratta di proporre agli Italiani una società fondata sulla libertà, sullo sviluppo economico e sulla solidarietà. Si propone una società basata sui valori del cristianesimo, sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio, formata dall’unione di un uomo e di una donna, nella quale far nascere e far crescere i figli. È la certezza di una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni.
Voto per il Partito Popolare Europeo.

Francesco Liparulo - Mestre-Ve