martedì 31 maggio 2016

Una democrazia foriera di prosperità per tutti

NO AL NEOLIBERALISMO DELLE IMPOSIZIONI EUROPEE
Questione fondamentale della nostra epoca è soprattutto il tema dell'inclusione/esclusione civile. Le società liberal democratiche falliscono se non riusciranno a includere quelli che sono esclusi dalla creazione della ricchezza, cioè entreranno in crisi le società se non pongono rimedio al senso di estraneità e di anomia delle persone. La preminenza conferita al singolo con la scissione dei legami sociali muta la democrazia che per l'americano Abraham Lincoln è "il governo del popolo, da parte del popolo e per il popolo".
Lo Stato ha le sue radici nella società politica, cioè è strumento del corpo politico. Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, lo Stato emerge come auto-organizzazione della società. Il fenomeno dello Stato è espressione al servizio di persone, cioè è parte della società politica e deve curarsi del bene pubblico, inteso come sicurezza, istruzione e universalità della legge.
Gli Italiani, con la loro ragione e volontà, sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro.

La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali.
Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. 
Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un Paese in preda all'incubo della disoccupazione.

La modifica della Costituzione, attuata dal governo renziano, produce squilibri nell'assetto istituzionale permettendo a una piccola minoranza politica di ottenere un premio di maggioranza che non garantisce benessere per tutti.
Francesco Liparulo

lunedì 30 maggio 2016

Una democrazia condivisa per il Bene comune

IL REFERENDUM È PARTECIPAZIONE DIRETTA
PER L’AUTOGOVERNO DEL POPOLO ITALIANIO
Con la legge elettorale “ITALICUM” una minoranza politica ottiene la maggioranza parlamentare Oggi occorre vincere il "dispotismo" delle minoranze politiche che sfruttano la regola della maggioranza parlamentare, “la regola del numero”, che, imponendo la volontà di alcuni parlamentari, non tiene conto del continuo aumento del distacco tra le persone e lo Stato, dell’impoverimento delle famiglie costrette a mantenere anche i propri figli senza lavoro.



La “regola del numero” in Parlamento e lo “strapotere del governo” soffocano la democrazia, l’autogoverno del popolo italiano.

La decisione politica dipende dal numero, cioè dalla volontà della maggioranza parlamentare. “Contiamo i voti e facciamo decidere ciò che la maggioranza decide”.



La modifica della Costituzione impone che una sola Camera, un piccolo partito possa ottenere con il premio di maggioranza la possibilità di decidere su tutto.


Si è convenuto che sia il Presidente della Repubblica a indicare il premier che con una piccola minoranza politica può ottenere la maggioranza alla Camera dei Deputati e far approvare tutte le leggi che vuole o che gli vengono imposte dagli eminenti uomini che rappresentano i poteri economici e finanziari europei.



Tutte le decisioni sono possibili a condizione che rispettino la regola del numero.

La democrazia diventa semplicemente procedurale, cioè la democrazia diventa insieme di regole e procedure che stabiliscono chi è autorizzato a prendere decisioni collettive e con quali procedure. Questa concezione lascia impliciti i presupposti della democrazia, come governo dal basso a suffragio universale, lascia impliciti i valori e i fini ma lascia imprecisati i contenuti. 
Una democrazia procedurale è aperta ad ogni contenuto e comporta la neutralizzazione pubblica dei valori. La democrazia procedurale entra in crisi quando nella società circolano tensioni che lacerano le coscienze delle persone.


La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza nei rapporti sociali.

Partecipare al Referendum, alle Amministrative del 5 giugno e ad ogni competizione politica è un modo concreto per non disertare la scena pubblica.

La mancanza di lavoro è la prima urgenza del nostro Paese. Se non si riuscirà a trovare una risposta concreta a questa emergenza il rischio è di sacrificare tutti i prodotti italiani e i relativi posti di lavoro.

Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si vuole evitare che i potentati economici e finanziari possano dettare le loro leggi di produzione.

Occorre determinare questa prossima scelta per la salvaguardia dei valori delle comunità italiane, della vita, della famiglia e della libertà.


NO ALLA LEGGE ELETTORALE “ITALICUM” 
SOSTIENI IL REFERENDUM CON IL TUO VOTO 
CONTRO LA DEFORMAZIONE DELLA COSTITUZIONE 
Francesco Liparulo - Venezia 

In 251 Comuni si vota per il Movimento 5 Stelle

POLITICA DI VERITÀ PER IL 5 GIUGNO
È SCELTA ONESTA SICURA E CONDIVISA

La politica di verità è quella di aderenza alle aspettative della cittadinanza, alle sue istanze di vita, cioè al superamento degli ostacoli che si frappongono per la costituzione di quel Bene comune che deve riversarsi su tutti e non essere appannaggio di poche persone.
La politica di verità contraddistingue i "pentastellati" che sanno essere generosi nella loro aspirazione di essere liberi di partecipare democraticamente al vaglio elettorale e corroborare le istanze della cittadinanza, calpestata da sedicenti politici che fanno soltanto i loro interessi e non si sono accorti che la povertà è dilagata in tutto il Paese per la partitocrazia e lo sperpero del denaro publico. 10 milioni di italiani sono diventati poveri.
Portavoce onesti del Movimento 5 Stelle nello spazio pubblico dei Comuni per far convergere l'elettorato nello scegliere il logo del Movimento politico, animato da cittadine e cittadini che vogliono far attecchire il seme gettato dal "buon comico" Beppe.
La pianta è cresciuta vigorosa e darà i suoi frutti nel prossimo vaglio elettorale.
Il cittadino sa che è giusto votare Movimento 5 Stelle perché è un gruppo compatto di politici e sostenitori che vogliono eliminare le "patologie politiche" che non permettono all'economia italiana di spiccare il volo nello spazio della competizione commerciale dettata dall'attuale globalizzazione economica.
Beppe è stato lungimirante ed ha saputo scegliere i suoi collaboratori in grado di condividere le sue intuizioni originali che sono quelle di costruire il vero Bene comune che rende l'Italia libera e autosufficiente nel contesto europeo e nell'economia mondiale.
Per amministrare i Comuni e fare ciò che è giusto, occorre la scelta oculata di chi possa rappresentare il popolo con una “specchiata moralità personale”, abbia dimostrato di vivere con rettitudine, abbia “competenza e passione per il bene comune”, sia credibile per risolvere le “patologie politiche” della città.
“Mettere l’individuo al centro - ha detto Beppe Grillo - non il mercato”.
Ogni persona, bisognosa di vivere insieme agli altri e di esprimere la sua libertà per un interesse comune in rapporto alla parte di benessere che ne trae, esprime il suo essere politico con il voto per partecipare alla costruzione di quel “Bene di noi tutti” che deve riversarsi su ogni cittadino e cittadina.
Francesco Liparulo - Venezia

domenica 29 maggio 2016

Un voto per donne e uomini decisi al vero cambiamento


POLITICA DI ADERENZA ALLE ASPETTATIVE DEL POPOLO
È  POSSIBILE  SOLTANTO  CON  IL  MOVIMENTO  5  STELLE


“Al referendum del prossimo ottobre - ha detto luigi Di Maio - gli Italiani saranno chiamati a votare quella che sarà o meno la riforma costituzionale.
Viene spacciata come una legge che riduce i costi della politica e che renderebbe lo Stato più snello. Ma non è così! Senato e Camera, se in contrasto, potranno andare davanti alla Corte Costituzionale, il che non rende il processo più snello ma rende questo Stato progettato per essere governato da una sola persona: Renzi”.


C’è controversia nella società civile. Si va al Referendum.
La modifica della Costituzione non permette di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. I cittadini non hanno più potere perché i loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti che formano le liste e decidono sui nomi dei capilista. Uomini e donne non fanno altro che votare il simbolo del partito senza potersi scegliere gli eletti. I prescelti non rappresentano gli interessi della popolazione.
Le opposizioni contestano le leggi approvate secondo la regola del numero e la modifica della Costituzione.

L'imposizione della “volontà generale” della rappresentanza parlamentare di maggioranza, creatasi con il premio di maggioranza secondo “l’Italicum”, crea distacco tra il popolo e lo Stato perché è solo un’autorità lontana dalle vere esigenze degli Italiani.
Si auspica un diverso rapporto tra individui e corpo politico, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
NO ALLA LEGGE ELETTORALE “ITALICUM” SOSTIENI IL REFERENDUM CON IL TUO VOTO CONTRO LA DEFORMAZIONE DELLA COSTITUZIONE
“Il 5 giugno - ha detto Luigi Di Maio - si vota per le elezioni comunali. Abbiamo presentato 251 liste in tutta Italia. I candidati sindaci 5 Stelle sono tutti incensurati”.
La prima cosa che porteranno nei Comuni è una ventata d'onestà e trasparenza, a partire dai bilanci comunali. Gli elettori hanno fiducia negli uomini e donne del Movimento pronti ad ascoltare la cittadinanza e risolvere i problemi del territorio inderogabili in un momento di recessione e di perdita dei posti di lavoro.
Occorrono cittadini per una politica in grado di animare il tessuto produttivo dei territori italiani e garantire alle famiglie e ai loro figli un sostentamento dignitoso e foriero di benessere per tutta le loro comunità.
Il voto per i candidati del Movimento 5 Stelle è garanzia di impegno sincero per eliminare le "patologie politiche" che soffocano la democrazia italiana.
Francesco Liparulo - Venezia 

sabato 28 maggio 2016

Revoca concessioni impianti sportivi del Comune

PERPLESSITÀ DIRIGENTE POLITICHE SPORTIVE
PER LA RICHIESTA DANNI DEGLI ATTUALI GESTORI

Esposizione brillante dell’avvocato Davide Scano, portavoce del Movimento 5 Stelle, nella seduta della XI Commissione del Consiglio comunale di Venezia, tenutasi alle 14.45 di giovedì 26 maggio in Ca’ Collato, sede del Municipio di Mestre, per illustrare la sua mozione indicata con il nr. d’ordine 241 del 25 febbraio 2016 ed avente come oggetto “Presenza impianti sportivi a rilevanza economica nel comune di Venezia”.

“Mi fa piacere - esordisce Scano - che finalmente abbiamo Commissione specifica in materia impianti sportivi; doveva avere convocazione veloce, siamo passati a 3 mesi”.

“Avevamo fissata altra data - interrompe Matteo Senno, presidente della Commissione - ma lei non c’era”.
“La Mozione - sostiene il consigliere - riguarda l’affidamento degli impianti sportivi, alcune modifiche al Regolamento del Comune per l’uso degli impianti sportivi. È sopravvenuta la legge regionale. Adempimento normativa alla legge regionale. In questa normativa si individuano 2 categorie di impianti sportivi; quelli con rilevanza imprenditoriale, impianti idonei a produrre utili, anche solo in via potenziale, ai quali si applica l'art. 113 del D.Lgs. n. 267/2000 e quelli privi di rilevanza imprenditoriale che, per caratteristiche, dimensioni, ubicazione ed utilizzo, sono improduttivi di utili o i cui introiti sono insufficienti a coprire i costi di gestione.
La Legge Regionale Veneto n.8 dell’11 maggio 2015 qualifica come “imprenditoriale” la rilevanza economica.
L’ Amministrazione comunale, con delibera di C.C. N. 54 del 29 aprile 2011, ha deliberato che, nell’intero territorio, non vi sono impianti classificabili come “a rilevanza economica”, senza però che vi fosse una concreta analisi tecnica a fondamento di tale statuizione meramente politica, per cui non si applica la Normativa. La Normativa è quella della Gara pubblica per l’affidamento in concessione.
Il precedente Regolamento, come pure quello nuovo approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n.13 del 26 febbraio 2016), afferma che le convenzioni stipulate sono revocabili per motivi di pubblico interesse e poi non spetta alcun indennizzo in caso di revoca al gestore.
La rilevanza economica non si rivela per legge. L’indice della rilevanza economica è la semplice redditività al di là di quello che dice l’Amministrazione. Si vedano gli impianti, il bacino di utenza, i sevizi come punto di ristoro. Gli stessi uffici del Settore Sport, che nel 2011 con riuscivano a individuare dapprima alcun impianto a rilevanza economica nel territorio comunale, hanno improvvisamente cambiato idea con la delibera di Giunta n.168 del 7 maggio 2015, definendo il centro polisportivo di Sacca San Biagio alla Giudecca (senza, peraltro, l’impianto natatorio) a rilevanza economica.

Consideriamo che ci sono una serie di impianti nel territorio comunale con copertura di costi (utenze gas, elettricità, acqua) che hanno comportato un esborso annuo di circa 2 milioni di euro per 9 impianti sportivi di cui 7 con impianto natatorio.

Diciamo nella Mozione che tali somme potrebbero essere meglio utilizzate per interventi manutentori degli impianti esistenti o per la creazione di nuovi, come pure per il sostegno degli sport minori. C’è carenza fortissima di impianti nuovi.
Diciamo che la circostanza per cui tali impianti siano stati considerati privi di “rilevanza economica” comporta che, non prevedendo alcun reddito per il gestore, non potrà lamentarsi alcun danno per lucro cessante in caso di eventuale revoca. Gli attuali gestori sono costituiti in forma di associazione o società sportiva per cui sono soggetti caratterizzati dall’assenza di finalità di lucro e dal divieto della distribuzione degli utili.
Noi con questa Mozione diciamo: Si provveda a revocare le attuali concessioni in essere oppure continuare quello che era l’impegno preso dalla precedente gestione commissariale, con la delibera di Giunta n. 664 del 30 dicembre 2014, per l’individuazione degli impianti a rilevanza economica considerando la dimensione dell’impianto sportivo. il bacino e numerosità d’utenza in attesa, la potenzialità di sviluppo di servizi sportivi e ludico culturali, la tipologia impiantistica, la tipologia della disciplina sportiva, la presenza di servizi aggiuntivi che consentano di incrementare l’autofinanziamento come come fitness, ristorazione, vendita di prodotti sportivi.

Primo punto è fare un’analisi tecnica.

Secondo punto e quello di arrivare ala revoca degli impianti che di fatto sono a rilevanza economica e quindi rimettere tutti in gara.

Creiamo un risparmio di 1 milione circa di euro.

Questa Mozione è frutto di lavoro fatto su 9 impianti”.
Davide Scano proietta 2 tabelle, confrontando tariffe e contributi economici di 7 piscine comunali, frutto di elaborazioni su dati degli Uffici. Ci sono investimenti fatti per ogni gestione e anche le indicazioni degli investimenti fatti dai gestori.
“La cosa importante - afferma il consigliere - è il dato giuridico che avremmo un risparmio di gestione. Non significa dare giudizio su attuali gestori. Come misura di equità e giustizia dovremo andare a revocare, spendere soldi meglio oppure offrire più impianti per migliorare il benessere complessivo. Il sindaco ha visto la Mozione. Sono cose che si possono considerare; è importante iniziare e considerare cambio serio di gestione”.
Il presidente Senno apre il dibattito.
“È abbastanza chiaro - dice Giancarlo Giacomin (Lista Brugnaro sindaco) - ci sono criticità e curiosità. Qual è la problematica delle disdette contrattuali? Ci deve essere qualcosa per impugnarla”.
“Faccio fatica - afferma Paolo Pellegrini (Lista Brugnaro sindaco) - a capire alcuni numeri. La percentuale media del contributo comunale su consumi, indicata nella tabella al 100% su Mestre Centro, non so decidere se sia tanto o poco, come si fa a giudicare? Occorre essere accorrenti per l’Amministrazione che deve sapere cosa occorre spendere per lo sport. Qual è la spesa giusta per un campo sportivo, una piscina, un bocciodromo? Mia sensazione è che neanche l’Amministrazione abbia chiara la la sensazione. Poi questi gestori, la realizzazione del lucro (che è doveroso realizzare) o la realizzazione di perdite; se realizza perdite può dire il Comune: Pago io le perdite; se realizza utili allora il Comune può astenersi dal contributo. Una bella cortina fumogena. Uno ha utili, un altro ha perdite. Non si capisce con quali procedimenti. Sono Associazioni sportive senza obbligo di redigere bilanci”.
“Da 25 giorni - dice Paolino D’Anna (Lista Francesca Zaccariotto - Venezia domani) - il sindaco non mi ha offerto delega su sport, ma mi ha detto di occuparmi di alcune
problematiche, di questi problemi che sono tanti e seri. Ringrazio il consigliere Scano e il Movimento 5 Stelle per le Interpellanze e le Mozioni, lavorano molto. A volte i dati son anche imprecisi. Chi lavora e si dà da fare, ci può stare l’errore in buona fede. Io da 25 giorni mi sto occupando degli impianti sportivi del Comune, non è semplice. Dalla relazione di Scano è stato evidenziato che ci sono diversi problemi. Io non dò risposta. Ho chiesto, non ho avuto esitazione, di discutere in Commissione. GII esperti si sono messi a disposizione per risposte trasparenti, quello che vuole il nostro sindaco. Le indicazioni che venivano date nel passato erano di politica.

Oggi si sta cambiando. Sui fatti effettivamente noto input politico.

I dirigenti comunali attuano indicazioni nella massima legittimità e regolarità, va precisato. Non siamo in ritardo. Prendere in mano questa gestione e dare indicazione positiva più corretta per migliorare tutto questo aspetto anche dalla Amministrazione attuale. Chiarimenti nella massima trasparenza e non possiamo permetterci di fare errori”.

Interviene alle 15.38 Manuele Medoro, dirigente comunale del Settore Politiche sportive.
“Non è che gli uffici - ha precisato Medoro - hanno cambiato idee, sono cambiati gli scenari. Stiamo producendo bandi. C’è la legge del gennaio 2016 che consente alle Associazioni sportive di investire negli impianti comunali. Se Amministrazione ritiene pubblico interesse, dà impianto gratis, dando lavoro al gestore. Negli ultimi tre anni sono cambiate le società sportive chiamate a investire in proprio. Nei futuri bandi abbiamo predisposto bozza di bilancio. Le società sono tutte piene di avvocati, noi dobbiamo rispondere a norma di legge. Gli Uffici stanno andando nella direzione detta da Scano. Prima ci sono stati traumi, esperienza che ci è servita.
Per il ragionamento di revoca - evidenzia il dirigente - non è possibile. Revocare, come indica il consigliere, una concessione, va a finire che ci chiedono il danno”.
“Stiamo lavorando - sostiene D’anna - con l’Avvocatura Civica per capire; anche per revocare ci stiamo confrontando con ufficio Avvocatura. In questi giorni ho incontrato diverse Associazioni e gestori. Le Associazioni mi invitano a dire al sindaco che vogliono essere aiutate e che non vogliono soldi, ma avere la possibilità di fare eventi all’interno degli impianti e pagare il giusto aumento del Comune. Certo, dobbiamo farlo in modo corretto,. Non si danno soldi a pioggia come una volta, non ci sono”.
“Su ordine dei lavori - dice Alessio De Rossi (Lista Brugnaro sindaco) - occorre capire se è possibile applicare analisi diverse e recuperare risorse. Scan dice si può ricuperare. Io direi: Ricevere qualcosa per ottenere utili a favore del territorio”.
“Sono emersi elementi - afferma Nicola Pellicani (Lista Civica Felice Casson sindaco) - che vanno oltre il tessuto della Mozione, che vanno affrontati al di là della Mozione di Scano; vano capiti i numeri, è tanto? È poco? - dice Pellegrini - vedere caso per caso, questo è il metodo perché nessuno ha gestito piscine. Fare processo al passato è complicato”.
“Pellegrini - afferma il presidente Senno - ha detto che la risposta a quanto chiesto da Scano non è all’ordine del giorno, c’è regolamento da rispettare. Congedare la mozione in Consiglio”.
Il presidente Senno propone un altro aggiornamento in Commissione, prima di passare in Consiglio.
Alle 16.15 si chiude la seduta.

Francesco Liparulo - Venezia 

venerdì 27 maggio 2016

Progetto culturale per un nuovo museo a Venezia

L’M9 MODELLO DI PRODUZIONE DAL PASSATO AL FUTURO
E CENTRO DI AGGREGAZIONE PER LA CITTÀ METROPOLITANA

“Quando parliamo di Novecento - ha detto il dott. Giampietro Brunello, presidente della Fondazione di Venezia, durante la seduta della VI Commissione del Consiglio comunale, tenutasi alle 9.45 del 25 maggio in Ca’ Collalto, sede del Municipio di Mestre - occorre precisare che in quegli anni c’è stato un insediamento produttivo e industriale a Mestre - Marghera.


La localizzazione del Museo M9 è legata alla storia del territorio. Parliamo di secolo che ha visto non solo un grande sviluppo dell’attività manifatturiera e di commercio con la globalizzazione dei mercati ma anche il cambiamento del modello del lavoro.

Il Novecento è storia importante che vede in Mestre - Marghera uno dei principali poli italiani e in questo senso la localizzazione di M9 è parte significativa perché nel territorio troviamo radici forti per la Città Metropolitana che portano alle “Venezie" e non solo al Comune di Venezia. Dallo sviluppo, a partire dagli anni ’60, di modello di produzione attuato nel Distretto, oggi Rete di imprese. Localizzazione che nasce come insediamento all’interno del territorio. Il contenuto del progetto è su storia del Novecento e l’evoluzione del Novecento è legata al modello produttivo di lavoro e dei consumi.

Secondo punto di precisazione: Non vogliamo che il luogo dell’M9 diventi un altro buco nero. Non si farà solo museo ma in quell’area ci saranno serie di iniziative per creare un centro di aggregazione per fare un salto di qualità della Terraferma. Piazza Ferretto sta perdendo attività con negozi che chiudono per una serie di iniziative centrifughe con l’apertura di Centri commerciali esterni alla città di Mestre - Marghera. Questi hanno drenato consumatori e consumi.

Dobbiamo favorire un modello culturale da attivare a partire dal 2018 e non solo come contenitore di attività museale. Una delle ipotesi è che si possa attuare un Centro direzionale, un’area per attività legate al territorio in continuo movimento che permettono di rendere viva l’area. Spazio per organizzare incontri, dibattiti, discussioni e manifestazioni dove le “Venezie” vanno a esporre i loro prodotti, modello produttivo che è modello che interessa tutto il mondo, tutti i Paesi in via di sviluppo.
Sono convinto che se riusciamo a coniugare la nostra storia con ciò che proponiamo, allora questo può diventare interessante al di fuori di questo territorio, cioè ci possa essere attrazione, dibattito e discussione a livello mondiale. In aiuto viene il nome di Venezia”.

“La Fondazione di Venezia - ha detto la dott.ssa Giorgia Pea, presidente della VI Commissione (attività culturali, politiche culturali, cittadinanza delle donne-pari opportunità, promozione della città, turismo) si è attivata per questo progetto culturale del Museo M9 che si sviluppa sotto il nome di M900".

Abbiamo costituito - ha sostenuto Brunello - 4 fondazioni comunitarie, cioè 4 centri che operano praticamente sui territori di Chioggia - Rovigo, Riviera del Brenta, San Donà - Iesolo e Portogruaro. Sono raggruppamenti classici che portano a Venezia le esigenze del territorio. Nei primi anni ’90 la Fondazione dava erogazioni attraverso bandi e attività; poi erogazioni per progettare delle cose passando da Fondazione erogatrice a Fondazione del fare insieme.

L’organigramma della Fondazione di Venezia è formato da un Consiglio Generale, organo di indirizzo, costituito da 14 membri, la cui funzione riguarda la definizione delle linee generali della gestione patrimoniale e della politica degli investimenti, nonché dei programmi di erogazione della Fondazione; un Consiglio di Amministrazione che gestisce le attività e un Collegio dei Revisori che è organismo di vigilanza non solo per la centrale ma anche per le società Partecipate.
Una Partecipata è la Polymnia Venezia, società uninominale a responsabilità limitata, costituita dalla Fondazione di Venezia nel 2000 quale sua società strumentale e da essa interamente partecipata. La società ha per missione lo studio, la produzione e la gestione di processi e interventi formativi, di ricerca e di presenza nel campo delle arti e dei beni e delle attività culturali, principalmente riferite alle attività e alle installazioni espositivo museali e alle discipline correlate.
Polymnia si occupa inoltre della valorizzazione intellettuale e commerciale dei risultati e dei prodotti dalle medesime derivanti o a loro connesse.

L’altra è Venezia 2000 per M9 che è Fondazione.

Questi 2 enti sono stati costituiti proprio per realizzare il l’M9.

Polimnya è Srl ed è quella che costruirà il Museo M9 e fa intero intervento edilizio compresa parte commerciale e direzionale. Poi dovrà gestire anche i il Centro commerciale e con M9queste attività, necessarie perché opera dentro Polo attrazione per territorio che immaginiamo a livello metropolitano al minimo e anche più vasto.

Le persone che compongono il Consiglio sono quelle che devono realizzare le opere rispettando il termine dell’estate 2017, fine costruzione; poi fare controllo che tutto funzioni e che abbia caratteristiche per poi fare allestimenti e sicurezza. L’inaugurazione è prevista per l’estate 2018. Ci vuole 1 anno per fare questa attività. Questo è il ruolo principale di Polimnya che è Srl perché è attività immobiliare. Meglio Società che Fondazione.

Venezia 2000 per M9 è nome esplicativo. Per gestire il Museo la struttura più idonea è Fondazione. Venezia 2000 ha già lavorato nel passato per progetti europei ed aveva accreditamenti a livello europeo. Accessi anche a livello regionale. Si tratta di contenitore esistente cambiato da Fondazione semplice a Fondazione di partecipazione per aggregare anche risorse per cui è Venezia 2000 per M9; con questa evoluzione è diventata Fondazione che attua progetto contenitore e gestione del Museo. Il presidente di Polimnya è l’avvocato Gianpaolo Fortunati che ha già lavorato all’interno della Fondazione di Venezia.

Il presidente di Fondazione Venezia 2000 per M9 è il prof. Giuliano Segre che ha portato avanti l’M9 PROGETTO.

Il prof. Guido Guerzoni è inserito nella Fondazione Venezia 2000 per M9 come consigliere delegato proprio per parte culturale.

La presidente della VI Commissione invita Giuliano Segre ad illustrare il progetto M9 che si riferisce al Novecento con riferimento a Mestre - Marghera.
Il Progetto M9 - dice Segre - richiede gestazione sia del Museo sia di tutto l’ettaro in cui è inserito l’ex convento di Via Pomerio, gli immobili uffici, e altri spazi. Lo spazio è 1 ettaro nel centro di

Mestre dove c’era la Caserma dei carabinieri, il Distretto militare e gli uffici. C’è da gestire il Museo e c’è da gestire lo spazio di un ettaro. È Museo che parlerà del Novecento attivo, utilizzando immagini, pochi oggetti ma in modo da rappresentare la vita del Novecento. L’idea è di usare immagini che esistono. È maniera di accogliere un visitatore circondandolo di immagini ed espressioni con cui si trova a suo agio.

Cosa c’è nell’ettaro? C’è pezzo di città, pezzo dell’Italia e del Nord Est. A questo pezzo facciamo riferimento che è supportato da immagini. Visione metropolitana. C’è città che ha dimensione metropolitana.

L’M9 sta in un posto che è centrale rispetto a identità urbana di 1 milione e mezzo - 2 milioni di abitanti. Le condizioni ci sono. M9 come punto di riferimento in cui la gente si riconosce per sapere le sue necessità. È centro pezzo Italia.

Alle 10.45 viene proiettato un video per illustrare l’M9 che è più di un Museo in quanto tratta passato, presente e futuro in modo intelligente, divertente ed emozionante. Si tratta di un viaggio nel tempo tra passato, presente e futuro.

La missione di M9 è quella di promuovere la conoscenza del passato, la comprensione del presente e la fiducia nel futuro.

Un sistema di offerta composito.


I principi curatoriali che spiegano l’approccio al tema sono:
- SOGGETTIVITÀ COLLETTIVA E INDIVIDUALE MESSA IN LOCALE GLOBALE;
- CENTRALITÀ DELL’AMBIVALENZA, DELLE CONTRADDIZIONI DI CONFLITTI, DELLE      DIVERSITÀ INTRINSECHE A PROCESSI DI MODERNIZZAZIONE;
- LETECNOLOGIE.


Costruiti livelli per descrivere importanza delle singole descrizioni”.

Alle 1125 il consigliere Saverio Centenaro (Forza Italia) afferma: “Sono tranquillo per contenitore, quello che cerco di capire è la gestione del Museo. Poi l’accordo di programma”.

Tutti dobbiamo credere in questo progetto - afferma alle 11.30 Monica Sambo (PD) - per rigenerazione urbana; progetto che integra serie di interventi per Mestre. Polo per tutto il Veneto. Obiettivo comune per fare squadra. Museo di Mestre sia componente che guardi a città metropolitana, che guardi oltre. Questo sarà obiettivo. Chiedo rassicurazione su tempi, la città sta attendendo la realizzazione”. 
Alle 11.34 termina la seduta.
Francesco Liparulo - Venezia 

giovedì 26 maggio 2016

Il Movimento 5 Stelle interlocutore credibile di onestà


LA SITUAZIONE DEGLI ITALIANI SI AGGRAVA
IL 5 GIUGNO PORTA NUOVI AMMINISTRATORI
"Questo buco nero del presente - ha esplicitato Beppe Grillo - con ancora questi fantasmi che si aggirano, questi Renzi, questi Berlusconi ci sono ancora, l’Italia va cambiata e l’unico movimento che può cambiarla è il MoVimento 5 Stelle, voi siete il MoVimento 5 Stelle! Non ha leader il MoVimento 5 Stelle, il MoVimento 5 Stelle è leader di se stesso!"

"La crisi predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestione di corruzione - ha detto Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, aprendo l'anno giudiziario 2015 della magistratura contabile, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella - e il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi».
La politica non convince perché imperversano “statalismo, partitocrazia e sperpero del denaro pubblico”.
La disoccupazione giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound (Fondazione dell’Unione europea per i temi del lavoro e le condizioni di vita) porta a una perdita di 32,4 miliardi di euro del prodotto interno lordo nazionale.
“Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia nel rapporto di Eurofound – non sono solo economiche, ma anche sociali. Si rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della società".
Ci si domanda come è possibile curare le “patologie politiche”, quando trionfano le passioni che fanno degenerare la democrazia?
Il Movimento 5 Stelle lotta a fianco di coloro che sono esclusi dalla "vita buona per tutti". Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune".
I portavoce del Movimento fondato da Beppe Grillo chiamano tutti i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Il Movimento 5 Stelle fondato da Beppe Grillo si è impegnato per questo ideale di società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano, sulla forza della libertà.
Alza lo stendardo pentastellato di libertà per una rivoluzione non violenta, cioè per una provocazione dei sedicenti politici che non considerano le attuali istanze del popolo italiano: lavoro e prospettive per i giovani.

Francesco Liparulo - Venezia 

mercoledì 25 maggio 2016

Il 5 giugno una nuova classe politica di amministratori



ONESTÀ  TRASPARENZA  E  SUSSIDIARIETÀ 
DEI PORTAVOCE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
"Con il taglio dei nostri stipendi - ha detto ALESSANDRO DI BATTISTA - abbiamo restituito ai cittadini oltre 16 milioni di euro. E questi soldi stanno aiutando le imprese. In più abbiamo rinunciato a tutte le doppie indennità di carica (per esempio Luigi Di Maio come vicepresidente avrebbe diritto ad un secondo stipendio). Poi non utilizziamo le auto-blu che ci spettano.
Abbiamo portato al Presidente del Senato Grasso tutti questi risultati. In più gli abbiamo presentato la nostra PROPOSTA DI LEGGE per il dimezzamento di tutti gli stipendi dei parlamentari e l'obbligo di rendicontazione delle loro spese”.
Gli elettori scendono nello spazio pubblico per fare politica, cioè per interessarsi della loro cittadinanza vessata da tasse e priva dell'aiuto sussidiario dello Stato che deve garantire la giustizia sociale, il lavoro e prospettive di realizzazione per i giovani.
Alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno scegli gli uomini e le donne che mostrano con orgoglio la bandiera con le 5 stelle del Movimento di Beppe Grillo, per una politica aderente alle vere aspettative del popolo italiano e per sconfiggere la partitocrazia, lo statalismo, la corruzione e lo stravolgImento della Costituzione italiana attuata dal governo renziano.
Scendi in campo per il referendum, cioè per abrogare la legge elettorale ITALICUM che consente a un piccolo partito di ottenere il premio di maggioranza, promuovere norme e leggi per gli interessi di una minoranza e governare senza tener conto dei veri bisogni della cittadinanza che sono lavoro e giustizia sociale.
Francesco Liparulo - Venezia 

martedì 24 maggio 2016

Il 5 giugno per il Nuovo Rinascimento a 5 Stelle

ONESTÀ E TRASPARENZA INDISPENSABILI
PER UNA CONVIVENZA PACIFICA E ARMONIOSA
“Il 5 giugno - ha detto Luigi Di Maio - si vota per le elezioni comunali. Abbiamo presentato 251 liste in tutta Italia. I candidati sindaci 5 Stelle sono tutti incensurati.
La prima cosa che porteranno nei Comuni è una ventata d'onestà e trasparenza, a partire dai bilanci comunali e delle municipalizzate.
Dove ci sono i sindaci 5 Stelle il debito non cresce ma diminuisce: Equitalia viene rimpiazzata da agenzie comunali più vicine ai cittadini, la raccolta differenziata aumenta e dove possibile viene instaurato il Reddito di Cittadinanza comunale come a Livorno e Pomezia.
Idee innovative e semplici, buone idee che non hanno colore politico e applicate da persone che hanno le mani libere e non devono rendere conto né a lobby né a cooperative”.


Qual è il problema?
“Secondo l’ultimo Rapporto relativo al 2015 dell’Istat, in Italia 2,2 milioni di famiglie vivono senza redditi da lavoro. Le famiglie “jobless” sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% dell’anno scorso; nel Mezzogiorno raggiungono il 24,5%, quasi un nucleo su quattro. La quota scende all’8,2% al Nord e all’11,5% al Centro.
Forti disparità tra Nord e Sud – ha evidenziato il presidente dell’Istat Giorgio Alleva alla presentazione del Rapporto annuale dell’istituto 2015 - la povertà in Italia non è diminuita e al Sud la situazione è molto peggiore rispetto al Nord. Nel Mezzogiorno la quota di persone gravemente deprivate risulta oltre tre volte più elevata che al Nord. Inoltre, il disagio economico si mantiene su livelli alti per le famiglie con a capo una persona in cerca di occupazione o con occupazione part- time”.

Il lavoro è un bene essenziale perché con esso l’uomo realizza se stesso ed espleta la sua libertà nella comunicazione con gli altri per la creazione del bene comune, necessario al benessere materiale e spirituale della società civile.
L'operaio ha anche una vita familiare che è un suo diritto e una sua vocazione naturale. La sua attività è condizione per la nascita e il mantenimento della famiglia, ritenuta cellula primordiale di tutta la comunità civile. La perdita del salario del capo famiglia mina alla radice l'unità fondamentale della stessa società.
L'esigenza di creare ricchezza e sostenere la competizione nel mondo globalizzato non può tralasciare la preminenza dei valori essenziali e il mantenimento della coesione sociale, cioè non può tralasciare di assicurare il sostentamento e l’esistenza quotidiana della vita dell’uomo, soggetto inalienabile di tutte le attività sociali.
Il valore del lavoro umano, che è tale perché caratteristica essenziale di ogni persona e bene fondante di ogni sviluppo sociale, non può essere calpestato per finalità non rispondenti ai veri bisogni primari dei cittadini.
Il benessere materiale perde significato se non si dà importanza alla dignità del lavoro, cioè la società civile si disgrega e perde coesione se l’attività che genera ricchezza non è protetta da norme che assicurino l’esistenza del lavoratore e della sua famiglia.

Gli elettori scendono nello spazio pubblico per fare politica, cioè per interessarsi della loro cittadinanza vessata da tasse e priva dell'aiuto sussidiario dello Stato che deve garantire la giustizia sociale, il lavoro e prospettive di realizzazione per i giovani.
Alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno scegli gli uomini e le donne che mostrano con orgoglio la bandiera con le 5 stelle del Movimento di Beppe Grillo, per una politica aderente alle vere aspettative del popolo italiano e per sconfiggere la partitocrazia, lo statalismo, la corruzione e lo stravolgImento della Costituzione italiana attuata dal governo renziano.
Scendi in campo per il referendum, cioè per abrogare la legge elettorale ITALICUM che consente a un piccolo partito di ottenere il premio di maggioranza, promuovere norme e leggi per gli interessi di una minoranza e governare senza tener conto dei veri bisogni della cittadinanza che sono lavoro e giustizia sociale.
Francesco Liparulo - Venezia 

lunedì 23 maggio 2016

5 giugno elezioni nei Comuni italiani


LA SOLUZIONE STA NEL CAMBIO
DELLA VECCHIA CLASSE POLITICA
Il Movimento 5 Stelle, costituito da cittadini che credono nei valori della persona umana e della sua libertà, si rivolge a tutti gli elettori che vogliono mantenere nel tempo presente i valori del popolo italiano che hanno ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra Patria, resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro vita per il bene di tutti.

Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I cittadini hanno fiducia negli uomini e donne del Movimento pronti ad ascoltare la cittadinanza e risolvere i problemi del territorio inderogabili in un momento di recessione e di perdita dei posti di lavoro.
Occorrono cittadini per una politica in grado di animare il tessuto produttivo dei territori italiani e garantire alle famiglie e ai loro figli un sostentamento dignitoso e foriero di benessere per tutta le loro comunità.
Il voto per i candidati del Movimento 5 Stelle è garanzia di impegno sincero per eliminare le "patologie politiche" che soffocano la democrazia italiana.
Francesco Liparulo - Venezia 

domenica 22 maggio 2016

L’elettorato italiano vota NO al Referendum


L’ITALICUM E LA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE 
DANNO IL GOVERNO A UNA MINORANZA POLITICA

Il referendum costituzionale che andremo a votare questo ottobre è un referendum confermativo, e questo significa che non ci sarà quorum: non c’è bisogno di una soglia minima di votanti. A vincere il referendum sarà semplicemente l’opzione più votata tra “sì” e “no” alla conferma della legge.
L’attuale governo pretende di cambiare la Costituzione modificando profondamente il volto della Repubblica, stravolgendo la democrazia rappresentativa e concentrando il potere nelle mani del governo stesso”.
Qual è il problema?
“La legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum), aumenta in proporzione il peso del partito che ha – grazie al premio elettorale conseguito per poter formare il Governo – la maggioranza alla Camera. Viene introdotta la “clausola di supremazia statale”: si è previsto che su proposta del Governo la legge statale possa intervenire anche in materie di competenza esclusiva delle Regioni”.
Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il controllo dal basso, cioè dalla società politica.
L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto delle istanze che provengono dai cittadini.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi come ha fatto con gli ultimi governi interessati al risparmio imposto dall’Europa togliendo a chi ha appena i mezzi per vivere e risparmiando i detentori di poltrone e di benefici pubblici.
C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari.
La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Il Movimento 5 Stelle chiama i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato in modo che su tutti posa riversarsi il Bene comune.

Sì al Movimento 5 Stelle. Non farsi abbindolare dal canto delle sirene!

Alle prossime amministrative del 5 giugno scegliere i candidati del movimento di Beppe Grillo

in grado di attuare una politica di aderenza ai veri bisogni delle famiglie italiane.

CONTRO LA LEGGE ELETTORALE ITALICUM
SOSTIENI IL REFERENDUM CON LA TUA FIRMA
Francesco Liparulo - Venezia