mercoledì 16 gennaio 2013

La società politica per la "vita buona"

L'UDC  SI  COMPATTA  PER  VINCERE
L'ELETTORE SA SCEGLIERE IL GIUSTO

Riusciremo a uscire dal tunnel della crisi - ha detto Giorgio Napolitano - con l’arma vincente della coesione”. Il Presidente della Repubblica riscontra la necessità “di recupero dell’orgoglio nazionale, in reazione a stati d'animo di disagio, incertezza e frustrazione. Il Paese ha perduto terreno, ha visto offuscarsi la propria immagine, il proprio prestigio, la propria dignità”. Per Napolitano “si è diffusa la convinzione che dei sacrifici siano inevitabili per tutti e che emerge tra i cittadini la preoccupazione di assicurare un futuro ai figli e ai giovani. Non c’è futuro per l’Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica. Occorre una nuova forza motivante perché si sprigioni e operi la volontà collettiva indispensabile; occorrono coraggio civile e sguardo rivolto con speranza fondata verso il futuro”.
La fiducia dei mercati si perde con facilità - ha sostenuto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia - ma si riconquista con impegno costante e continuo”. Per Mario Monti, “questa è una profonda verità”. Ogni italiano si è reso conto degli arretramenti e dei sacrifici per evitare il fallimento dello Stato con l’elevato debito pubblico che è più di 2 mila miliardi di euro. Il disastro è stato evitato ed ora occorrono misure per favorire lavoro non precario per i giovani e iniziative per lo sviluppo economico e infrastrutturale, la ricerca, la formazione del capitale umano e la coesione territoriale, attuando riforme in dialogo e negoziato con le parti sociali”.
Siamo in buone mani – ha sostenuto Pier Ferdinando Casini, sostenendo il professore per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 – nelle migliori possibili per guidare il Paese nella drammatica crisi europea”.
Per il leader dell’Udc, si tratta di disporre di uomini politici coesi nella loro ferma compattezza per guidare l'Italia con un “Centro politico dinamico” costituito da persone che credono a un progetto per il Paese, aperto alla società civile e alle sue forze sociali per cambiare l'Italia aggredita dalle “male bestie” dello statalismo, della partitocrazie e dallo sperpero del denaro pubblico.
L'attuale democrazia deve fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza. I beni primari della persona non possono essere decisi dalle maggioranze politiche e dai mercati, dominati dagli interessi economici e finanziari di uomini in grado di muovere i loro capitali nel mondo globalizzato.
La società politica necessita di politici che cercano di dare un senso all’esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell’ambito di una comunità civile. L'azione del rappresentante del popolo deve mirare alla crescita del bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne. Le virtù del politico devono basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso dell’onore, lo spirito di giustizia e lo spirito di sacrificio. “Servire il diritto e combattere il dominio dell’ingiustizia sociale è e rimane il compito fondamentale del politico”.
L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale. L’attività politica deve basarsi sui bisogni della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale. 
Nel momento storico della globalizzazione occorre migliorare l'organizzazione economica mondiale che risulta scompensata con il movimento dei capitali e con le conoscenze tecnologiche. Occorre affrontare i problemi della comunità facendo riferimento al cittadino come persona umana e alla società politica strutturata in grande quantità di società e comunità d’ordine inferiore.

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