sabato 5 dicembre 2009

Italiani “in apnea” per la crisi

LA RIPRESA È NEL SOSTEGNO A

FAMIGLIE CON FIGLI E AI GIOVANI

Giuseppe De Rita, presidente del Centro Studi Investimenti Sociali, dà dell’Italia il 4 dicembre 2009, nel 43° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, tenutosi a Roma, il seguente giudizio: “Siamo una società replicante che vive in apnea”.
I comportamenti degli Italiani sono sempre gli stessi e, di fronte alla crisi economica – finanziaria, emerge l’inclinazione ad adattarsi. Si reagisce con i risparmi accumulati nel tempo e a ripetere l’arte dell’arrangiarsi per non essere travolti dall’uragano.
Le famiglie vivono in ansia e aspettano la fine della recessione che si è dimostrata ancora più dannosa negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei.
Il problema degli Italiani nel 2007 era di non “aver fiducia nello sviluppo di popolo” perché le istituzioni, la cultura erano diventate “parole svuotate”, cioè valori che non significavano più nulla.
Da una realtà al collasso, da una società “mucillagine”, indifferente per un obiettivo comune, si era passati nel 2008 a una tenuta delle famiglie e del sistema imprenditoriale italiano.
Il sociologo De Rita aveva notato una metamorfosi di fronte alla crisi globale, grazie al ruolo degli immigrati, dei piccoli imprenditori coraggiosi e a una gestione oculata dei consumi. Il suo rapporto si concludeva con una esortazione a dare spazio alla metamorfosi con più soggetti economici, più tempo e con più slancio dinamico. Si auspicava una maggiore ricchezza di relazioni.
Il Rapporto 2009 del Censis evidenzia la richiesta di aiuti per le famiglie con figli e per i giovani. Si avverte la necessità di “comunità”, cioè bisogna fare gli interessi di tutta la società civile.
In Veneto la percezione sull’economia è preoccupante e il 44% ritiene che è indispensabile l’applicazione del principio di sussidiarietà da parte dello Stato.
Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo. L’azione morale di ogni persona si realizza nella costituzione del bene comune, cioè nell’agire sociale attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le regioni.
Il card. Angelo Scola, in occasione della festa della Madonna della Salute del 21 novembre, ha detto: “I mesi che ci attendono chiedono a tutti i cittadini di gareggiare per il bene di Venezia e della nostra regione. Quanti sono scelti dal popolo sovrano dovranno fare squadra per edificare la vita buona per tutti”.

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